La particolarità su cui si basa “The Money Drop”, il nuovo quiz partito oggi su Canale 5 con Gerry Scotti, è la presenza fisica delle banconote che compongono il milione di euro in palio per ogni coppia di concorrenti che partecipa al programma. Il resto, infatti, rimanda a tutti i quiz di ultima generazione (quelli, quindi, che hanno seguito il successo di “Chi vuol essere milionario?”).
Il quiz, infatti, è stato costruito tenendo conto soprattutto dell’elemento tensione ed adrenalina, che dovrebbero servire a tenere alta l’attenzione durante tutta la puntata. Sul fronte del gioco, quindi, poca la novità, fatta eccezione per la possibilità dei concorrenti di poter puntare su più risposte possibili, e quindi di poter distribuire il montepremi su più scelte ed avere più possibilità di rimanere in gioco, anche se con una somma inferiore a quella di partenza.
L’adrenalina di cui sopra, quindi, sta nel momento della scelta delle risposte: com’è ovvio, essendo due le persone in gara, ci deve essere capacità di concordare o quanto meno di decidere in fretta chi dei due possa avere più ragione dell’altro, scatenando così alcuni siparietti a volte simpatici durante la collocazione del denaro sopra le botole corrispondenti alle risposte (com’è capitato con la seconda coppia in gioco stasera, formata da marito e moglie).
The Money Drop
La tensione, invece, arriva nel momento in cui vengono fatte aprire le stesse botole. Con un meccanismo vecchio ma sempre efficace, il tempo di attesa per conoscere la risposta giusta si allunga, eliminando prima due risposte e poi la terza scorretta. Quindi, la gioia dei concorrenti nel sapere di aver indovinato (con tanto di replay, elemento a nostro dire un po’ esagerato) precede una nuova domanda.
Questo è “The Money Drop”, che necessita di un po’ di tempo, come tutti i quiz, per essere assimilato ed entrare in sintonia col pubblico. La ritualità di cui devono essere provvisti tutti i giochi c’è, deve essere solo messa a punto. Trattandosi di un format straniero, e quindi difficilmente modificabile, però, c’è il rischio che le prossime puntate non siano così diverse dalla prima.
Quello che, insomma, si deve mettere a posto è una maggiore dinamicità nel passaggio da una fase all’altra del programma, proponendo quella naturalezza nell’approcciarsi coi concorrenti che Scotti ha già dimostrato di avere in passato (il “Milionario” italiano è uno degli adattamenti più emotivamente carichi del format) e che in questa partenza è un po’ mancata. Si tratta di rodaggio, insomma, o almeno si spera.
