The Chef torna in tv e si prepara a una seconda stagione di novità: come anticipa Davide Maggio, quest’anno ci sarà una vera e propria conduzione, affidata a Rossella Brescia. L’anno scorso, invece, era tutto nelle mani degli chef, facenti funzione di giudici e di conduttori.
E a proposito della coppia di chef, anche qui ci sono delle novità: resta in carica Davide Oldani (che non si risparmia neanche ora che è diventato papà), mentre Filippo La Mantia lascia il posto a Philippe Léveillé, classe 1963, ambasciatore della cucina francese in Italia, che ha il suo regno nel ristorante ‘Miramonti l’Altro’ in provincia di Brescia (non Rossella…). Non un volto del tutto sconosciuto per il pubblico tv italiano, visto che ha partecipato alla terza edizione di MasterChef Italia in veste di superospite accanto alla triade Cracco-Bastianich-Barbieri. E per conoscerlo meglio, lo vediamo in una delle sue preparazioni nel video di apertura.
Tra il risotto di Oldani e il Cappucino di rane disossate di Léveillé, i nuovi concorrenti di The Chef dovranno dimostrare di essere più che dei semplici appassionati di cucina, ma di avere l’arte culinaria nelle vene.
Nel frattempo cast e crew sono già alle prese con la registrazione delle puntate: io mi auguro solo che certe ingenuità registico-autoriali della prima stagione siano ora scomparse, o quanto meno smussate, e ci sia più gusto nel racconto. L’assenza di La Mantia si sentirà, ne siamo convinti: a leggere la ricetta sulla carta, infatti, si percepisce la mancanza di quel tocco di sapidità proprio dell’Oste siciliano. Resta da capire se resta invariata la coppia di ‘capitani’ della scorsa edizione, composta da Chiara Maci e Alessio Algherini.
In attesa del debutto – e di capire se il programma si trasferirà definitivamente su Canale 5, rete che ospiterà la prima puntata, come anticipato da TvBlog – non possiamo che fare l’in bocca al lupo ai concorrenti. E anche alla conduttrice, Rossella Brescia, chiamata a districarsi tra pietanze e cotture. Un ruolo difficile il suo, visto che in un format come quello che abbiamo imparato a conoscere – a meno che non ci sia un radicale cambiamento della formula – si è facilmente di troppo. Ma aspettiamo e vediamo: intanto è pronto anche il logo (nuovo) di questa seconda edizione.