E la tv italiana si riempì, all’improvviso, di band. Nella settimana appena trascorsa, infatti, curiosamente sono andate in onda due trasmissioni entrambe dedicate ai gruppi musicali. Su Rai1 venerdì ha debuttato The Band, esperimento affidato a Carlo Conti e ultimo titolo firmato da Stefano Coletta nel ruolo di direttore di Rai1 (da qualche tempo è ormai al lavoro come direttore dell’intrattenimento prime time di tutta la tv pubblica), su Mediaset Infinity, invece, mercoledì è partita la nuova edizione di IBand, con la conduzione di Claudio Guerrini (speaker Rds) e Crisula Stafida.
È l’effetto Måneskin, si potrebbe facilmente sentenziare. E invece, no.
In entrambi i casi, infatti, si tratta di format tv nati prima della trasformazione dei Måneskin in icone mondiali (dopo la popolarità raggiunta a X Factor nel 2017, l’esplosione al Festival di Sanremo del 2021 e la definitiva consacrazione fuori dai confini nazionali all’Eurovision).
Nello specifico, IBand è nato nell’estate del 2018, quando furono registrate le prime puntate – andava in onda su La5 ed era condotto dall’attrice Giorgia Wurth, mentre l’idea di The Band, come raccontato da Coletta in conferenza stampa, risale a qualche tempo dopo, ma comunque prima del successo mondiale di Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio.
I due formati, al netto dei titoli e di alcune ovvie similitudini (si tratta pur sempre di talent), sono più diversi di quanto si possa pensare. The Band, che può contare evidentemente su investimenti più corposi, fa ruotare il suo meccanismo nell’ormai tradizionale binomio coach-concorrente e, anche grazie ad una giuria di grande prestigio, a partire da Carlo Verdone e Gianna Nannini (a completarla c’è Asia Argento), tende a rassicurare i telespettatori (alla fine non si vince niente); IBand – che non ha pubblico in sala, perché registrato lo scorso autunno – nella struttura è più vicino al mondo X Factor e prova a strizzare l’occhio ad un pubblico più giovane (i giudici sono Jimmy Sax, Fiordaliso e Marco Carta).
Dunque, in attesa di Dalla strada al palco, nuovo titolo che dovrebbe andare in onda nei prossimi mesi su Rai2 o Rai3 e che avrà come paradigma la carriera della band romana, per ora niente Måneskin mania, ma semplicemente due format tv (The Band ha esordito al 16% di share, per IBand si parla di circa 150 mila visualizzazioni per le prime due puntate) che esplorano il mondo dei complessi musicali e che curiosamente sono in onda praticamente in contemporanea.