The 100, lo showrunner Jason Rothenberg giustifica l’uscita di scena di (spoiler)
Lo showrunner di The 100 Jason Rothenberg ha giustificato l’uscita di scena di un personaggio della serie tv che ha suscitato polemiche tra il pubblico
Sono passate tre settimane dalla messa in onda in America dell’episodio di The 100 in cui uno dei personaggi della serie tv esce di scena. Una sorpresa che serve a dare maggiore impulso alla narrazione per i prossimi episodi ma che, vista la storyline del personaggio in questione, ha suscitato numerose polemiche, al punto da costringere lo showrunner Jason Rothenberg a motivare la sua decisione.
-Attenzione: spoiler-
Nell’episodio, infatti, Lexa (Alycia Debnam-Carey) viene uccisa da un proiettile vagante, dopo aver vissuto un momento di gioia con Clarke (Eliza Taylor). La comunità Lgbt si è scatenata, accusando lo show di essere caduto nel luogo comune della “lesbica uccisa”, situazione che sembra ripetersi spesso all’interno dei telefilm (il caso più recente è di The Walking Dead, in cui Denise –Merritt Wever– è stata uccisa da una freccia).
Dopo aver rilasciato qualche commento, Rothenberg ha deciso di pubblicare una lettera rivolta ai fan della serie tv, motivando le ragioni per cui abbia deciso di far uscire di scena Lexa:
“Fin da quando l’episodio ‘Thirteen’ è andato in onda tre settimane fa, ho passato gran parte del mio tempo a leggere lettere, blog, tweet ed articoli da parte di uomini e donne appassionati di ogni età arrabbiati e tristi per il fatto che il personaggio di Lexa sia stato ucciso immediatamente dopo una scena d’amore con la nostra eroina Clarke. Sto ancora elaborando la situazione. Sto ancora imparando. Ma ho una prospettiva e, soprattutto, sono grato ai fan. Nessuna serie tv, nessun episodio, esiste nel vuoto. In quanto telespettatore, porto in tv esperienze personali, eventi storici, e la memoria collettiva di tutte le storie con cui siamo stati intrattenuti (o no). Ogni relazione. Ogni atto d’amore o di violenza. Ogni rivelazione o clichè. Ogni storia originale e, sì, ogni luogo comune. Gli show peggiori li reiterano. Gli show migliori superano i clichè, aprono i nostri occhi a nuovi modi di pensare, ed accolgono nuovi telespettatori.”
L’autore rassicura che l’idea di uccidere Lexa è dovuto ad esigenze narrative:
“Per molti fan di The 100, la relazione tra Clarke e Lexa è stato un grande passo nell’inclusione. Ne sono molto orgoglioso, così come del fatto che il nostro show stia per entrare nella quarta stagione con una protagonista bisessuale ed un cast variegato. L’onestà, l’integrità e la vulnerabilità che Eliza Taylor ed Alycia Debnam-Carey hanno portato ai loro personaggi è servito da ispirazione a molti fan. La loro relazione ha avuto un’influenza maggiore di quanto pensassi. Ed è stata portata via da un proiettile vagante. Il pensiero dietro la tragedia che è seguito alla gioia era di amplificare il dramma e sottolineare la fragilità della vita. Ma il risultato finale è diventato qualcos’altro -la ripetizione del luogo comune ‘Seppellite i vostri gay’. La nostra promozione aggressiva dell’episodio, e questa relazione, hanno dato un senso di tradimento.”
Rothenberg si scusa, ma chiarisce che in The 100 nessun personaggio è al sicuro:
“Non era nostra intenzione ferire nessuno. Non mi rappresenta. Nel mondo del nostro telefilm, nessuno è al sicuro, ed ogni personaggio, anche se apprezzato, può morire, in qualsiasi momento. Le mie serie sci-fi preferite abbracciano questa sensazione di urgenza amplificata. Ci sono diverse ragioni per cui questa puntata è stata pensata in questo modo: pratiche (un’attrice lasciava lo show), creativa (è una storia sulla reincarnazione) e tematiche (è uno show sulla sopravvivenza). Nonostante le mie ragioni, scrivo e produco televisione per il mondo reale, dove esistono i luoghi comuni negativi ed offensivi. E mi dispiace molto per non essermene pienamente reso conto. Sapendo ciò che so ora, la morte di Lexa sarebbe stata messa in scena diversamente. Gli argomenti che ci dividono nel mondo non contano nel nostro show. E’ questo il bello della fantascienza. Possiamo parlare di un argomento senza fare sermoni. Possiamo dire che la razza, la sessualità, il genere e la disabilità non dovrebbero dividerci. Possiamo innalzare il nostro pensiero e raccontare un folle percorso allo stesso tempo. Ma mi è stato ricordato che il pubblico vive nel mondo reale -dove gli adolescenti della comunità Lgbt affrontano discriminazioni continue, spesso soffrono di depressione e commettono suicidi in quantità superiore ai loro amici etero. Dove la gente affronta ancora delle discriminazioni per il colore della loro pelle. Dove, in troppo posti, alle donne non sono date le stesse opportunità degli uomini, soprattutto quelle della comunità Lgbt, che affrontano ostacoli più duri. E dove i personaggi della televisione non rappresentano ancora del tutto la diversità del pubblico.”
L’autore, infine, spera che i fan del telefilm continuino a seguirlo, e promette che Clarke non dimenticherà facilmente Lexa:
“Coloro che sono abbastanza fortunati da avere una piattaforma tramite cui raccontare delle storie hanno l’opportunità di estendere i confini dell’inclusione, e questo non va dato per scontato. Per coloro che si chiedono come procederà la serie tv, The 100 è uno show in cui la gente non dimentica velocemente. Questo vale sia per le ferite fisiche che per quelle emotive. Clarke sta subendo la perdita di una persona che ha amato, e ne sentirà la perdita per sempre. Le mie più sincere speranze sono che i nostri fan che hanno visto un po’ di loro stessi nella relazione tra Lexa e Clarke possano trovare un po’ di conforto sapendo che il loro amore era bello”.
Rothenberg prova così ad evitare che la serie tv subisca pesanti accusa dalla comunità Lgbt, in un panorama televisivo che deve sempre più tenere giustamente in considerazione il rischio che il pubblico, soprattutto quello più giovane, possa sentirsi ferito di fronte ai colpi di scena dei propri personaggi preferiti.
[Via DeadlineHollywood]