That Dirty Black Bag una serie spaghetti western con Guido Caprino, Dominc Cooper e Travis Fimmel
Prodotto da Palomar e Bron, la serie sarà girata tra Italia, Spagna e Marocco
Parata di stelle in Puglia sul set di That Dirty Black Bag (Quella Sporca Sacca Nera) serie tv che rimanda in modo esplicito e diretto allo stile dello “spaghetti western” e vede nel cast Dominc Cooper e Douglas Booth come portagonisti affiancati anche dal nostro Guido Caprino e da Travis Fimmel tra gli altri.
Le riprese della serie tv si svolgono in Italia, in Spagna e Marocco, ma la serie tv parla molto “italiano” pur essendo una produzione internazionale girata in inglese. Non solo la presenza di Caprino e l’omaggio agli spaghetti western, That Dirty Black Bag è creata da un giovane autore sardo Mauro Aragoni (Nuraghes S’Arena), aiutato da un trio di autori che arriva dalla produzione Rai Il Cacciatore Silvia Ebreul, Marcello Izzo e Fabio Paladini. Lo stesso Aragoni sarà tra i registi insieme a Brian O’Malley mentre la fotografia è realizzata da PJ Dillon che ha lavorato a Vikings e a Il Trono di Spade. A produrre la serie tv Palomar una certezza tra le produzioni italiani con all’attivo i successi di Montalbano, I Delitti del BarLume e Braccialetti Rossi, insieme a BRON che ha i diritti internazionali di distribuzione, esclusa la francia dove è stata presa da Mediawan.
Uno spaghetti western contemporaneo
That Dirty Black Bag viene presentata come una serie tv cruda, epica e romantica che vuole raccontare il lato oscuro del Far West. Al centro della vicenda gli 8 giorni dello scontro tra lo sceriffo Arthur McCoy, interpretato da Dominc Cooper, incorruttibile e dal passato complicato, e il cacciatore di taglie Red Bill (Douglas Booth) conosciuto nel west perchè decapita le sue vittime mettendo le teste all’interno di una sacca nera semplicemente perchè la testa è più leggera di tutto il corpo. Nel cast oltre ai già citati, a Travis Fimmel e Guido Caprino anche Christian Cooke (Scrivimi ancora), Paterson Joseph (The Leftovers), Zoe Boyle (Downton Abbey), Aidan Gillen (Il Trono di Spade, Quelli che mi vogliono morto), Rose Williams (The Race) e Anna Chancellor (Quattro matrimoni e un funerale).
L’obiettivo della serie è da un lato omaggiare lo spirito degli spaghetti western ma dall’altro aprirsi anche a un pubblico più giovane, lontano da quel mondo e che forse a un western non penserebbe mai. E non è un caso che è in produzione un’altra serie tv a sfondo western legata a Django e realizzata da Sky (qui i dettagli).
Questa sere si rifà ai classici della tradizione Spaghetti Western, un genere emerso a metà degli anni ’60 con Sergio Leone. Genere che riteniamo ancora piuttosto attuale, soprattutto nel mondo a volte spietato e brutale di oggi, in cui tutti cerchiamo di trovare un senso. Mauro, insieme a Silvia, Marcello e Fabio, ha creato un mondo unico, con personaggi coraggiosi, pericolosi ma anche divertenti che siamo sicuri saranno capaci di entrare in sintonia col pubblico di tutto il mondo. Questo, certamente, non è il western che guardavano i nostri genitori!”
Queste le parole di David Dattoli di Bron studios per presentare la serie, seguito anche da quanto aggiunto da Nicola Serra di Palomar “Il nostro obiettivo è quello di aggiornare la tradizione dello Spaghetti Western per trasformarlo in qualcosa di più lirico, moderno e inatteso: grandi avventure, complessità emotiva, personaggi femminili forti, accenni di elementi distopici.”