Tg5, Luciano Onder riparte da uno sgabuzzino col microfono-phon. In attesa della prima serata su Rete4
Luciano Onder cura brevi servizi medici al Tg5, in attesa di un programma medico tutto suo, in prima serata su Rete4 da marzo 2015
Cosa non si fa pur di non andare in pensione. L’indimenticato conduttore di Medicina33 (ora al suo posto c’è Laura Berti) è in onda al Tg5 dal 1 ottobre: ha debuttato nell’edizione delle 13.00 con un servizio dedicato ad un farmaco per l’epatite C, con un suo saluto agli spettatori in coda al pezzo, della durata di 10 secondi.
Insomma, lo rivediamo manco a dirlo in servizi prettamente medici. Ieri sera, durante l’edizione delle 20 del Tg5, ha curato un servizio di due minuti circa sull’allarme Ebola, intervistando una responsabile di Medici con l’Africa Cuamm, la Dott.ssa Clara Fasson, in Sierra Leone da 8 mesi.
Peccato che l’abbiano relegato in uno sgabuzzino, in piedi, con un microfono vintage che pareva un phon. Il Tg5 non poteva proprio regalargli una rubrica di salute ad hoc, in stile l’Arca di Noè della domenica mattina?
Onder aveva dichiarato, tra gli altri anche a noi di Blogo:
“Continuerò a lavorare per un altro editore, non mi rassegno alla pensione, ho ancora tanta energia. Non tornerò in Rai per ora, almeno fino a quando c’è Gubitosi. Lui fa tanto l’immortale, ma fra 8 mesi pure lui se ne dovrà andare(…)”.
Alla veneranda età di 71 anni Onder non molla e per ora resta in panchina, togliendo lavoro ai giovani precari a caccia di assunzione (come gli ha fatto notare L’Aria che tira).
Il suo contratto di 15 mesi prevede, infatti, una collaborazione a tutto tondo con Mediaset, anche per il sito Tgcom. Per non parlare della ventilata – e più consona – conduzione di una trasmissione medica, che lo aspetterebbe al varco su Rete4 a marzo. E in prima serata, come ha annunciato su Tv Sorrisi e canzoni:
“E’ ancora da studiare e andrà vivacizzata un po’. Sarà un programma sul benessere, lo stare bene, la medicina. E non potrò essere da solo, ovviamente: ci saranno specialisti e ospiti. La co-conduzione è quasi assicurata. In una prima serata credo sia giusto avere anche una presenza femminile. E poi vorremmo coinvolgere un pubblico vasto, non solo quello particolarmente interessato alla medicina”.
Più in forma di così si muore.