Una gaffe non da poco quella commessa giovedì sera dal Tg5 nell’edizione delle 20. Uno scivolone relativo ai numeri dei morti per coronavirus, proprio nel giorno in cui si commemorano le vittime del covid. “Esattamente un anno i carri dell’Esercito portavano via le bare da Bergamo e i morti in una sola giornata furono più di 2900”, dice Elena Guarnieri durante le anticipazioni del notiziario.
Un dato drammatico, però falso, in quanto “i più di 2900 morti”, 2978 per la precisione, erano il computo totale dall’inizio dell’emergenza. I deceduti, in quella giornata ad ogni modo angosciosa, furono 475.
L’errore tuttavia non è rimasto isolato, ma è stato ripetuto anche ad inizio tg, prima del lancio del servizio di ‘prima pagina’. Pure qui “più di 2900 vittime di covid in un solo giorno”.
Il 18 marzo 2020, pertanto, non è segnato come il giorno in cui si è verificato il più alto numero di decessi. L’individuazione della data simbolo è semmai legata ad una questione simbolica, riferita proprio alla luttuosa immagine della lunga colonna di mezzi militari ferma in via Borgo Palazzo, a poche centinaia di metri dal cimitero di Bergamo.
Ad oggi, esattamente dodici mesi dopo, i deceduti sono complessivamente 103.855, con 423 persone che hanno perso la vita nelle ultime ventiquattro ore.
Proprio Bergamo in mattinata era stato il luogo centrale delle commemorazioni in questa prima Giornata per le vittime del Covid, con l’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi seguito con una programmazione speciale da parte delle reti generaliste e non. La stessa Mediaset, per l’occasione, ha deciso – in accordo con Maria De Filippi – di non mandare in onda le puntate quotidiane di Amici e Uomini e Donne. Una maniera “per dedicare questa giornata a noi stessi, alle nostre famiglie, al ricordo di chi non c’è più”.