Tg4: l’assalto israeliano diventa “un’imboscata violenta dei militanti arabi”
Il Tg4 di Emilio Fede, si sa, è da anni (sarebbe più corretto dire “da sempre”) un non-tg: si tratta di un macchiettistico contenitore di invettive e notiziuole tutte al servizio del grande capo. L’ultima bravata ha un respiro decisamente più internazionale e la si può ritrovare nella ricostruzione dell’assalto alle 6 navi della Freedom
Il Tg4 di Emilio Fede, si sa, è da anni (sarebbe più corretto dire “da sempre”) un non-tg: si tratta di un macchiettistico contenitore di invettive e notiziuole tutte al servizio del grande capo. L’ultima bravata ha un respiro decisamente più internazionale e la si può ritrovare nella ricostruzione dell’assalto alle 6 navi della Freedom Flotilla che la notte scorsa sono state abbordate dai militari israeliani. In un caso la resistenza dei passeggeri ha provocato una reazione catena capace di scatenare un’autentica carneficina, con i reparti scelti dell’esercito israeliano che hanno aperto il fuoco provocando 19 morti e numerosi feriti.
La questione è di quelle spinose, certamente anche questo mio modo di raccontare l’accaduto non piacerà a tutti, ma quanto riferisce il corrispondente dell’Ansa Aldo Baquis al direttore Fede ha dell’incredibile. Baquis parla di “un’imboscata violenta da parte di militanti arabi, pronti ad aggredire i soldati con spranghe, con coltelli, forse anche con armi da fuoco“.
Il corrispondente ha visto le immagini che hanno fatto il giro del mondo, le stesse che anche il Tg4 mostra durante il suo collegamento telefonico, con i parà israeliani che si calano sulla nave con l’elicottero, eppure sostiene di averne trovate altre “su una tv israeliana” (in rete non ve ne sono tracce al momento) con i “militanti arabi” che “in 10 contro 1” avevano sopraffatto i soldati. L’obiettivo è quello di giustificare la strage compiuta, in un momento nel quale il buonsenso imporrebbe quantomeno la prudenza di non prendere posizioni avventurose e il pudore imporrebbe di evitare la violenza nei confronti dell’unica verità incontestabile: l’aggressione è compiuta da chi abborda una nave di aiuti umanitari in acque internazionali, non da chi è a bordo e cerca di respingere i soldati.
Dopo il continua il video del servizio.