Applausi finti e registrati. Provocazione del Tg2 contro il pubblico dei talk: “Il nostro più vero degli altri”
Tg2 Frankenstein lancia per provocazione applausi finti e registrati: “Molto più veri di quelli delle altre trasmissioni”
In gergo si direbbe ‘toccarla piano’. Il Tg2 si scaglia contro i pubblici a comando dei talk show italiani e per farlo ingaggia figuranti dichiaratamente finti.
Accade ogni giorno a Frankenstein, striscia quotidiana delle 10 in onda su Raidue condotta dalla giornalista Manuela Moreno. Ad aiutarla nell’intervista all’ospite di turno c’è il vicedirettore del notiziario Giovanni Alibrandi con cui, sistematicamente, mette in scena lo stesso identico siparietto.
A mutare sono solo le facce dei signori in collegamento. Che poi collegamento in realtà non è, visto che le loro azioni sono registrate e pilotate dalla regia. Una volta sono i membri della Fondazione Italiana Sommelier, un’altra i componenti del coro della Chiesa Santa Maria di Fatima di Aranova.
“E’ un applauso bellissimo, ma registrato – esordisce la Moreno – non abbiamo né la disponibilità economica, né la voglia di avere un pubblico a comando. Quindi il nostro è un pubblico finto, ma dichiarato”.
La palla passa quindi ad Alibrandi, che ci mette il carico: “Essendo dichiaratamente finto, diventa più vero dei pubblici di tutte le altre trasmissioni, che sono finti ma non vengono detti tali”.
L’applauso è divenuto un atto imposto, quasi un momento previsto in scaletta. Non importa chi parli o cosa dica. Un applauso è per tutti. Frankenstein rompe in questo modo il patto tacito tra talk, entrando a gamba tesa in una questione tanto nota, quanto tacitamente accettata. Che poi si tratti di trasparenza o sentimento di avversione verso qualche programma specifico non è dato saperlo.