Home Rai 1 Tg1 Mattina 2024, uno strano ibrido tra rullo informativo e un Verissimo corporate

Tg1 Mattina 2024, uno strano ibrido tra rullo informativo e un Verissimo corporate

Notizie in un minuto ogni dieci minuti nella prima mezz’ora, una rassegna stampa troppo superficiale, segmenti dal sapore aziendalista: TG1 Mattina è ancora alla ricerca di un registro.

9 Settembre 2024 17:42

Alle 6.30 del 9 settembre Tg1 Mattina ha inaugurato la stagione televisiva della Rai sulla rete ammiraglia. Alla conduzione Micaela Palmieri, che era stata anche al timone della versione estiva alternandosi con Giorgia Cardinaletti e Laura Chimenti.

La giornalista, con un background in Telelombardia e una carriera ventennale in Rai, possiede decisamente lo standing necessario per reggere quasi un’ora e mezza di trasmissione, dividendosi tra collegamenti con inviati/corrispondenti, interviste e lanci di telegiornale. A non convincere del tutto è la struttura del programma, che pone un problema di ricezione. Ci arriviamo, intanto vediamo cosa è successo nella prima puntata.

Tg1 Mattina: peccato per la rassegna stampa, troppo veloce

Palmieri esordisce salutando i telespettatori dal dietro le quinte e presentando i primi servizi, poi gradualmente si trasferisce in studio. Ogni dieci minuti per la prima mezz’ora Le notizie in un minuto e il meteo. In mezzo una rassegna stampa sfortunatamente troppo rapida, ma d’altronde questo è il Paese in cui i giornali si leggono pochissimo. Il rullo informativo dai ritmi blandi fa venire nostalgia del Tg 5 Prima Pagina anni Novanta con i suoi indimenticabili jingle e musiche di sottofondo che accompagnava i risvegli dei Millennial.

Una volta “congedato” il rullo, inizia un segmento di più ampio respiro con collegamenti anche all’estero, con la corrispondente Maria Giannetti da Gerusalemme per i fatti di Gaza e con l’inviato Marco Clementi in Papua Nuova Guinea, dall’altra parte del mondo per seguire il viaggio papale. Quest’ultimo collegamento si rivela interessante, in quanto Clementi ci informa della storia di suor Lorena Jenal, una religiosa svizzero-tedesca che ha messo in salvo 256 donne dall’accusa di stregoneria e quindi – incredibile, ma vero – dal rogo.

TG1 Mattina: “Aspettando Mare Fuori” per presentare la fuga dei minorenni dal Beccaria

Nel frattempo si fanno le 7 e per dodici minuti Giuseppe Rizzo conduce una breve edizione del Tg1. E al ritorno in studio con Micaela Palmieri si assiste già a una curiosa mutazione, un cambio di registro. La giornalista tratta la notizia della fuga di due minorenni dal carcere minorile Beccaria di Milano. Ci si aspetta che parta il servizio ambientato nell’Ipm meneghino, invece la conduttrice presenta le immagini con il meglio dell’Ipm più famoso del piccolo schermo, ovvero Mare Fuori, che sta per tornare con la quinta stagione (e infatti vi si legge Aspettando Mare Fuori). Decisamente più indovinato il recupero del servizio tratto da Tv7 di Vincenzo Guerrizio (presente in studio) sul modello positivo di Nisida, Ipm sempre ubicato a Napoli. Un recupero che implica una valorizzazione della potenza di fuoco Rai.

In questo segmento dedicato al Beccaria, Palmieri dialoga con l’ospite in studio Antonio Sangermano (capodipartimento per la Giustizia minorile) e don Claudio Burgio, cappellano del Beccaria. Da quest’ultimo provengono i contributi più interessanti. Con le sue parole ci sembra quasi di vivere parte del disagio di questi giovanissimi detenuti, che arrivano a volte in carcere con problemi di astinenza da droghe. E dal suo racconto non ci sembra che il Beccaria si sia finora dimostrato adeguatamente preparato a gestire il fenomeno. Il dialogo Sangermano – Burgio appare a volte in conflitto, con il primo dall’approccio più punitivo e l’interlocutore più umanizzante.

Si prosegue velocemente con la vergognosa aggressione ai medici di Foggia e alcune domande sul “ritorno” del Covid all’infettivologo Nicola Petrosillo, uno dei meno noti mediaticamente.

Tg1 Mattina

Ancora aziendalismo con il lancio de La fisica dell’amore. Schettini vs cellulari in classe

L’ultima parte di questo kick off di Tg1 Mattina è un’intervista al fisico Vincenzo Schettini, da domani in partenza con la seconda edizione de La fisica dell’amore, in seconda serata su Rai 2. Nonostante il secondo spazio aziendalista, il colloquio con il professore è sicuramente il momento più illuminante della mattinata. Palmieri interroga Schettini sul divieto dei cellulari del quale si è fatto promotore il ministro Valditara (non citato). Schettini è categorico: per il prof devono essere i genitori a requisire i cellulari dei figli, dal momento che gli interventi dei docenti si rivelano il più delle volte inutili (“A volte si portano anche secondo e terzo cellulare“). Il fisico spiega in maniera mirabile e senza sfociare nel luddismo, come l’uso del cellulare sia per i giovani vettore di solitudine. Poi un consiglio ai genitori: “Dite ai vostri figli ‘Ti voglio bene’, parlateci. Io non lo dico mai a mia madre, ma diteglielo. Parlateci”. Forse non basterà, ma Schettini si dimostra costruttivo.

Ricezione e pubblico

Se avete visto per intero la trasmissione o siete arrivati a leggere fin qui, si potrebbe dunque avere la sensazione di un Tg1 Mattina come un bislacco ibrido tra un rullo informativo e il Verissimo corporate. Ma come scrivevamo qualche riga più sopra, si pone un serio problema di ricezione. A chi vuole rivolgersi la trasmissione, a chi si prepara alla giornata lavorativa e necessita delle news principali in pochi minuti in piena smarthpone era o a un pubblico più stanziale da blandire con un prodotto all’insegna del pluristilismo ansioso di mostrare la gioielleria della casa (Mare Fuori, La fisica dell’amore)? Per questo secondo target si è dimostrato molto più adeguato il successivo UnoMattina.

 

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