Tg1, Lega all’attacco per gli ascolti. La replica del cdr e della Rai
La Lega va all’attacco del Tg1 per ascolti e temi affrontati. Il Pd parla di “liste di epurazione”. Arrivano le repliche del cdr e della Rai.
La campagna elettorale per le elezioni del prossimo 25 settembre sta entrando nel vivo e la politica, come da tradizione, sta iniziando a mettere gli occhi sulla Rai. C’è chi lo fa per vedere come sarà seguito l’avvicinamento al voto, fra le partenze anticipate dei programmi e gli appuntamenti speciali che spuntano e si configurano in palinsesto, e c’è chi guarda già al post voto, quando sulla Rai vorrebbe mettere le mani da vincitore della tornata elettorale, con equilibri che potrebbero cambiare a viale Mazzini, come vi abbiamo già raccontato. In tutto questo nelle scorse ore, più precisamente nella giornata di domenica, è spuntata una nota della Lega contro il Tg1 guidato da Monica Maggioni.
Gli esponenti leghisti della Commissione di Vigilanza Rai, infatti, hanno firmato una nota che si scagliava sia contro gli ascolti della testata diretta dalla Maggioni, sia contro la scelta fatta sugli argomenti da affrontare:
Sempre peggio: ieri sera il Tg1 delle 20:00 non arriva ai tre milioni di telespettatori. Se non è crisi nera questa, poco ci manca. Qualcuno dovrà farsi delle domande ma soprattutto dovrà dare delle risposte: è difficilmente comprensibile dedicare poco meno dei primi dieci minuti iniziali a tematiche relative all’immigrazione, al presunto movente razzista che dovrebbe fare da sfondo alla vicenda di Civitanova, in realtà smentito dagli inquirenti. Giusta la cronaca, corretto l’approfondimento ma riteniamo doveroso per il notiziario di punta della Rai, dover tenere in considerazione tutte le istanze della nostra società, come ad esempio le difficoltà quotidiane che imprenditori e nuclei familiari incontrano quotidianamente.
A stretto giro, già nella stessa domenica, era arrivata la presa di posizione del Pd affidata alle parole del deputato Andrea Romano:
La Lega lavora alle liste di epurazione da applicare alla Rai, cosí come fantastica di liste di ministri prima ancora che gli italiani votino liberamente il 25 settembre. Il lupo perde il pelo ma non il vizio e colpisce che la Lega prima ancora di conoscere l’esito delle elezioni si prepari a purghe tra quei giornalisti Rai che non rispetteranno “il decalogo del buon sovranista”. Salvini e i suoi si tranquillizzino l’autonomia della Rai sarà sempre difesa dalla legge e dall’impegno politico delle forze democratiche, a partire dal Pd. E il voto del 25 settembre non vedrà alcun trionfo della peggiore destra di sempre.
Ieri, invece, è arrivata la replica del comitato di redazione del Tg1, che ha firmato insieme all’Usigrai una nota congiunta per rispondere alle accuse mosse dalla Lega:
Non sono accettabili ingerenze fuori luogo da parte di nessuno sulla linea editoriale del Tg1 né sulle scalette di sommario, costruite secondo criteri di notiziabilità. L’indipendenza e la totale correttezza del Tg1 non sono in discussione”. Né accettiamo alcun tentativo di strumentalizzazione e falsificazione sui dati di ascolto del Tg1 che negli ultimi 9 mesi sono lusinghieri. Sono aumentati gli spazi gestiti dal Tg1 nella programmazione di rete e il telegiornale è in prima linea nel racconto di tutti gli eventi più importanti, non solo con le edizioni del tg ma anche con straordinarie e speciali che segnano ottimi risultati in termini di ascolto, come recentemente accaduto ad esempio in occasione della crisi di governo. Questo grazie all’impegno di tutti quanti, anche fuori dall’ordinario, viste le uscite di giornalisti non sostituite, per le quali continuiamo a chiedere con forza il reintegro.
Da parte del cdr quindi una chiara difesa dell’operato svolto da Monica Maggioni dal momento del suo arrivo alla direzione del principale telegiornale Rai, difesa alla quale oggi si è aggiunto anche un comunicato da parte dell’Ufficio Stampa Rai, in cui si rivendicano ascolti in crescita nel 2022 rispetto al 2021, nonostante quella che viene definita una “contrazione di platea”, che produce di conseguenza un calo nei valori assoluti:
Il Tg1 si riconferma leader di ascolto tra i telegiornali italiani. Il tg delle 13 e 30 e quello delle 20 da gennaio a luglio sono stati stabilmente sopra il dato dello stesso periodo dell’anno precedente nonostante il confronto con un’annata (quella del 2021) segnata da eventi di richiamo per la platea estiva come gli europei di calcio e le Olimpiadi.
Nella sola giornata di ieri il Tg1 ha registrato il 26,0 di share nell’edizione meridiana con quasi 3 milioni di spettatori e il 26,7 nell’edizione delle 20 con 3.759 mila spettatori.
Il tutto nonostante la contrazione di platea che riguarda tutti i canali generalisti -come del resto sottolineato dalla relazione dell’Agcom- e le fluttuazioni dovute a singoli eventi esterni (si prenda come esempio la sera di domenica in concorrenza con gli speciali sulla Formula Uno) che influenzano l’andamento di tutti i telegiornali, come si rileva dai dati.