Tf festival 09- Michael Weatherly show: “Resto nel cast. E se continua la recessione, la Fiat potrebbe comprare anche Ncis…”
Raccontare l’incontro di domenica con Michael Weatherly al Telefilm Festival in un post è molto difficile. Quello che si è tenuto l’altroieri poco dopo mezzogiorno è stato infatti un mini show dell’attore interprete di Tony Di Nozzo in “Ncis”, che ha dimostrato una grande disponibilità e cortesia anche nell’incontro col pubblico, avvenuto subito dopo quello
Raccontare l’incontro di domenica con Michael Weatherly al Telefilm Festival in un post è molto difficile. Quello che si è tenuto l’altroieri poco dopo mezzogiorno è stato infatti un mini show dell’attore interprete di Tony Di Nozzo in “Ncis”, che ha dimostrato una grande disponibilità e cortesia anche nell’incontro col pubblico, avvenuto subito dopo quello con la stampa.
E così, appena arrivato con un’insolita -rispetto al personaggio che intepreta- barba incolta, dopo una mattina passata ad evitare qualsiasi contatto col polline di cui è allergico (“Il mio primo viaggio in Italia è stato in farmacia. Mentre facevo jogging al parco, stamattina, correvo a zig zag”) Weatherly s’è lasciato andare ad un incontro che, appunto, dovrebbe essere raccontato per immagini. Tra imitazioni, battute e complimenti alla traduttrice, Di Nozzo è stata la vera rivelazione dell’edizione numero 7 del Tf Festival.
Molte domande riguardavano ovviamente “Ncis”, che in questa sesta stagione s’è consolidato con dei numeri da record: la media, ad oggi è di ben 18 milioni di telespettatori. Merito anche, secondo l’attore, della complicità che s’è creata col pubblico, sia quello veterano che i nuovi arrivati:
“Innanzitutto, la cosa bella di una serie che dura da così tanto è che si instaura un rapporto con il pubblico che ci rende complici l’un l’altro, e non dobbiamo incessamente rispiegare chi siamo e cosa facciamo, ma entriamo semplicemente in una stanza, giriamo una scena e sappiamo che verrà percepita con l’obbiettivo che abbiamo, e questo è importante.
Nella sesta stagione arriviamo ad una sorta di culmine, in cui tutti i nostri ruoli e storie vengono realmente travolte dagli eventi l’uno dopo l’altro, ed il telespettatore, anche quello nuovo, viene “buttato” nelle trame. Sappiamo però che chi si è avvicinato di recente a Ncis cerca di fagocitare in breve tempo tutto quello che s’è perso negli anni precedenti, e si guarda tutti gli episodi uno dietro l’altro o attraverso le repliche o attraverso internet”.
E poi, ovviamente, conta anche la qualità della serie che, come tutti i telefilm americani di successo, richiede orari a volte impossibili, con delle “controindicazioni”. Ed ecco che inizia il “Di Nozzo Show”:
“Sarò rapido: mi alzo alle cinque e mezza, sono pronto a lavorare alle sette, all’una mangio, all’una e mezza riprendo a lavorare e tra le otto e le dieci di sera torno a casa. Quindi mi apro una bottiglia di vino rosso, bevo tutta la bottiglia, mi addormento da qualche parte in cucina, verso le due del mattino mi sveglio, in qualche modo arrivo a letto e alle cinque e mezza mi alzo, e così via. Scherzi a parte, ogni 9 giorni giriamo un episodio, per un totale di 10 mesi di riprese e due di pausa, e per ogni episodio girato mi arriva subito l’assegno. Mica male, no?”
Un lavoro non tra i più faticosi, certo, ma neanche tra i più semplici, che però dà i suoi frutti e negli anni ci ha regalato delle piccole perle, grazie anche alla buona capacità d’improvvisazione di Weatherly. Ed è proprio grazie a lui che si deve il “tormentone” della passione per il cinema di Di Nozzo, nato per caso tra una ripresa e l’altra dei primissimi episodi:
“Quando sono arrivato ad Ncis avevo fatto molte comparse e recitato in molte serie tv (come “Quando si ama” e “Dark Angel”, ndr), tant’è che ero un po’ stanco di domandarmi cosa la gente si aspettasse da me. Poi, durante le prime riprese, e non lo dico per accattivarmi la vostra benevolenza, ma proprio perchè rischiavo la demotivazione, ho cominciato a guardare i film di Fellini ed Antonioni e mi sono appassionato. Poi andavo a girare le scene con un approccio alla Mastroianni o… alla Monica Vitti.
Nella prima stagione, quando ho cominciato a fare citazioni da film come quelli con Kathleen Turner e Steve Martin, mi sono reso conto che funzionava e questa mia passione è iniziata così”.
Ma Di Nozzo non è solo questo: oltre alla sua professionalità, è il vero playboy della serie, colui che ha avuto in sei stagioni più storie e che, forse, non metterà mai la testa a posto. Ma Tony quanto è simile a Michael?
“Divento filosofico: Di Nozzo è stato creato per essere una mia rappresentazione a 13 anni: ragazze, pistole e grandi risate. In realtà il mio rapporto con le donne è molto diverso da quello di Di Nozzo, o mi auguro sia così. Molti mi dicono che ho un lavoro semplice perchè interpreto un personaggio che mi somiglia molto, ma più dico che non è così più loro dicono il contrario. Lasciamoglielo credere… Ma mia madre pensa che sia meglio io nella vita reale, e preferisce Gibbs a Di Nozzo: quando lo vede si agita moltissimo.”
E sul rapporto burrascoso con Ziva (Cote De Pablo, che nella season premiere dell’ultima stagione si presta ad un’inedita esibizione canora molto sensuale) aggiunge:
“L’abbiamo lasciata compiere un atto di grande violenza, mi ha lanciato un pistola in testa (e mi ha anche fatto male), credo che mi odi. Magari era un modo per dirmi che mi ama. Ma fatemi essere serio per un secondo: chi è quell’uomo che si innamora di una donna assassina, di un frutto proibito? Non saprei. Cote comunque è molto bella”.
Le donne sono molto importanti nel cast, ed hanno forse preceduto molti personaggi femmini tutt’oggi rappresentanti di quel “girl power” che tanto va di moda nelle serie tv:
“Abbiamo avuto i due ruoli del direttore dell’Ncis (Jennifer Shepard, ndr), e di Kate Todd, molto forti, e poi Ziva (la De Pablo), agente segreto del Mossad, ed Abby, che lavora in laboratorio e naturalmente ha grosse responsabilitaà. Poi c’è McGee, che è quasi una donna…Per fortuna che Sean (Murray, l’interprete di McGee) non parla italiano, speriamo non trovi questa risposta su internet”.
Scherzi a parte, c’è stata (e non poteva mancare) anche l’occasione per parlare dello spin-off di “Ncis”, ancora senza titolo, il cui backdoor pilot in due parti è appena andato in onda con successo negli Stati Uniti. Che ne pensa Weatherly ?
“Non ho ancora interagito coi personaggi nuovi, ma devo dire che il primo impatto è stato assolutamente positivo. I nuovi attori si sono dimostrati dei grandi professionisti. L’unica cosa che ho fatto, oltre ad aver incontrato LL Cool J, è stata quella di andare ed arrestarli. Mi auguro proprio che questo spin-off, così come lo siamo stati, abbia un grande successo, gli auguro un ottimo lavoro.”
Possibili cross-over?
“Non lo so, nessuno non mi dice mai niente!”
In effetti, neanche sapeva della voce circolata in rete circa un suo possibile abbandono della serie il prossimo anno. Dalla reazione, vi assicuriamo, Weatherly non ha affatto intenzione di lasciare “Ncis”, a meno che non gli sia imposto. E, se il motivo fosse un necessario taglio ai costi di produzione, propone un’alternativa molto attuale:
“Non so chi abbia messo in giro questa voce…Così come dicono che non senti mai lo sparo che ti uccide, non si può mai sapere. E’ terribile: io che sono già morto e non lo so! So solo che ai fini del racconto avranno assolutamente bisogno di me all’inizio della prossima stagione. Però devo dire che con questa recessione globale…Penso che la Fiat potrebbe comprare Ncis”.
Lo show è poi proseguito col pubblico, ed anche in qualche caso l’attore non si è risparmiato, scherzando coi fan e fermandosi anche per qualche autografo. Non prima, però, di aver subito il classico “scappellotto” a cui Di Nozzo ormai ha fatto il callo. L’artefice, però, questa volta non è stato Gibbs: l’onore è toccato a Giorgio Buscaglia, responsabile fiction di Raidue.