Terremoto in Emilia – La tv mostra il crollo in diretta ma informa poco
L’informazione generalista ci prova, ma fallisce nel suo compito principale: informare le vittime del terremoto.
La tv generalista ci prova, a seguire il tragico evento del terremoto in Emilia, dopo aver tentennato nella maggior parte degli eventi di importanza significativa degli ultimi mesi (con qualche eccezione per La7, spesso tramutata in all news da Enrico Mentana).
Naturalmente, il prezzo da pagare per questa tv che si occupa di fatti in corso è quell’indulgere un po’ morbosamente sulle questioni che fanno più presa sulla pancia del telespettatore. La telecamera che ha ripreso una parte di crollo del Municipio di Sant’Agostino, per esempio, era piazzata in quella posizione da tempo e l’enfasi posta sull’evento da parte del cronista rende perfettamente l’idea. Di quel che non bisognerebbe fare.
Una tv pubblica, in momenti come questo, dovrebbe, tanto per cominciare, informare in maniera puntuale e precisa la popolazione circa i comportamenti da mantenere, le misure prese, le aree di accoglienza e di soccorso allestite, le norme che si devono rispettare, le leggi più recenti sulle questioni che riguardano la Protezione civile, quel che accadrà nel futuro più prossimo nelle aree interessate dall’evento sismico: dare, insomma, informazioni importanti e cruciali.
Purtroppo, evidentemente, questo tipo di informazione è alieno, per la nostra povera tv generalista che rincorre, anche durante la catastrofe, i punti di share: non è una novità (ricorderete senz’altro quando il Tg1 ringraziò per gli ascolti record durante la copertura del terremoto all’Aquila); e così, oltre ai crolli in diretta, dobbiamo anche sorbirci, ovunque, giornalisti che fanno sempre la stessa domanda: «Ci saranno altre scosse?»
Domanda inutile, ovviamente, visto che i terremoti non si possono prevedere. Ce ne sarebbero molte altre (ad esempio: quando entrerà in vigore il regolamento attuativo per le assicurazioni sugli eventi calamitosi previsto dal nuovo decreto di riordino della Protezione civile? Non riguarderà l’Emilia, al momento? Ci saranno modifiche al decreto? Come ci si prepara all’assistenza alle persone? Secondo quale modello si opererà la ricostruzione), ma richiederebbero preparazione, naturalmente.