Terra Ribelle – Il nuovo mondo: non si fa nulla per smentire Virzì

“Terra ribelle-Il nuovo mondo” (in onda su Raiuno) ha avuto la sfortuna di andare in onda il giorno dopo le dichiarazioni di Paolo Virzì a “Tv Talk”. Una sfortuna perchè, nel vedere la prima puntata, non possiamo non pensare alle parole del regista contro la fiction italiana.

Se le produzioni nostrane, secondo Virzì, sono tutte etichettabili come “camomilla per anziani”, quella di stasera ne è la triste conferma. Spiace vedere tanti soldi usati per raccontare una storia dove i fatti principali tardano ad arrivare, dove l’azione è dettata dagli sguardi dei “cattivi” e dall’apprensione dei “buoni”, dove i colpi di scena sono anticipati da una colonna sonora invadente.

Spiace perche, probabilmente, il budget speso per le otto puntate di questa serie (seppur limitato ed influenzato anch’esso da tagli e riduzioni varie) si sarebbe potuto spendere meglio. Invece, di fronte ad una prima serie di successo, la scelta è stata quella di accomodarsi e lasciare che la sceneggiatura si perdesse tra frasi fatte e dialoghi in cerca di un climax che non si raggiunge mai.


Qui c’è la fiction che propone e si ripropone, che non cambia mai, che si guarda e si accontenta: qui c’è il successo di un prodotto dovuto non alla sua sostanza, ma alla sua forma: il feuilleton sacrifica parte del suo senso per darsi all’estetica della fiction in costume. Ma, a differenza di produzioni straniere che nel drama storico hanno trovato il loro punto di forza, qui di storico c’è solo il costume del cast.

Il paragone con le serie straniere, lo sappiamo bene, non può essere fatto per una questione di budget e di scuola. Ma, di fronte a certi episodi, il richiamo va fatto. E’ così che, mentre su Raiuno nella prima mezz’ora di “Terra Ribelle-Il nuovo mondo” i protagonisti si guardano languidamente, temono di smarrire loro figlia (cosa che, guarda caso, accade poco dopo) e si comportano da brave marionette, su La 7 i primi due episodi della prima stagione di “Grey’s anatomy” mostrano, nella stessa durata, come due personaggi siano già entrati in contatto ed in conflitto, come una paziente venga curata grazie ad un’intuizione geniale ma ragionata e come un gruppo di dottori talentuosi sia dotato di pregi e difetti come ogni altro essere umano.

Leggere le parole del regista di “Terra Ribelle” secondo cui uno dei pregi della fiction italiana è di “offrire un ventaglio di storie anche più vasto di quello che il cinema italiano ha offerto negli ultimi anni” e poi ritrovarsi a cercare di capire quando la storia partirà, ecco, questo si è che motivo di ribellione.

Terra Ribelle 2 – Il mondo nuovo