Terapia d’urgenza, il pubblicizzatissimo telefilm ospedaliero arriva su RaiDue
Il 29 agosto è una data che tutti coloro che hanno seguito le recenti Olimpiadi avranno imparato a memoria. Di Terapia d’urgenza, il nuovo telefilm ospedaliero di RaiDue, sono passati spot continui per tutta la durata dei giochi, per non parlare dei manifesti appesi in giro per le grandi città. Finalmente (!) è arrivata l’ora
Il 29 agosto è una data che tutti coloro che hanno seguito le recenti Olimpiadi avranno imparato a memoria. Di Terapia d’urgenza, il nuovo telefilm ospedaliero di RaiDue, sono passati spot continui per tutta la durata dei giochi, per non parlare dei manifesti appesi in giro per le grandi città. Finalmente (!) è arrivata l’ora della messa in onda e domani sera potremo giudicare se la forte pubblicizzazione corrisponde o meno alla qualità del prodotto. Terapia d’urgenza si svilupperà in 18 puntate della durata di 95 minuti ciascuna, più simile ad una fiction quindi che ad un telefilm vero e proprio, e narrerà le vicende di un gruppo di medici, le loro storie private e professionali all’interno di un grande ospedale pubblico di Milano.
La location principale sarà quella di un Pronto soccorso di un immaginario ospedale milanese. Il reparto di pronto intervento rappresenterà il centro vitale della serie, fulcro della narrazione, contenitore di esistenze e destini, luogo ideale per lo sviluppo e l’intreccio di storie umane, dunque protagonista assoluto tra i vari personaggi in carne ed ossa. Ispirato al fortunato format spagnolo Hospital Central (190 episodi con sette anni di messa in onda e il 30% di share in patria), Terapia d’urgenza vede in azione un’equipe di 15 professionisti, tra medici e paramedici, accomunati da un profondo rispetto per la deontologia professionale.
Ci sono un primario sicuro ed esigente (Cesare Bocci), un chirurgo d’urgenza tutor degli specializzandi, apparentemente burbero (Rodolfo Corsato), un chirurgo donna che gli fa da contraltare con disponibilità e dolcezza (Antonella Fattori), una capo infermiera efficiente e precisa (Daniela Scarlatti), una dottoressa (Milena Miconi), pronta a portare scompiglio nelle vite dei colleghi (Sergio Muniz e Marco Basile), una pediatra determinata e precisa (Alessia Barela) che troverà una vera amica nella più intuitiva delle infermiere (Elisabetta Rocchetti). Non mancano gli specializzandi (Michele Cesari) e infermieri rassicuranti e simpatici (Max Pisu), paramedici (Miriam Mesturino, Andrea Marrocco e Leonardo Ruta) sempre pronti alle chiamate e l’addetta all’accettazione (Giusy Frallonardo) che conosce un po’ tutti i segreti dell’ospedale.
Ogni puntata del telefilm sarà incentrata su un caso specifico. Saranno vicende relative a interessanti casi medici che si ispirano a fatti di cronaca, che coinvolgono bambini, adulti, anziani, italiani ed extracomunitari, ricchi e meno abbienti. I casi affronteranno aspetti della nostra realtà quotidiana: razzismo ed emarginazione sociale, tossicodipendenza e alcolismo, violenza domestica e omosessualità, doping e violenza negli stadi, anoressia, droga, trapianti e donazione di organi, Aids, aborto, fecondazione assistita e molto altro ancora.
Storie non stereotipate, secondo l’intenzione degli autori, bensì improntate alla modernità, con poche concessioni alla retorica, che portaneranno in scena tormenti che affliggono realmente medici e pazienti per trasformarli in casi esemplari. Ma Terapia d’urgenza sarà anche azione. Il ritmo sarà garantito dalla continua attività di medici e paramedici in corsia e dagli interventi esterni del 118. L’unità di soccorso mobile – l’ambulanza – come vera protagonista, porterà il suo vitale contributo sul luogo di gravi e drammatici incidenti: corse d’auto clandestine, incidenti ferroviari, incendi e crolli di palazzine, stragi automobilistiche, risse mortali e rapine.
Il telefim cercherà di parlare di emozioni e sentimenti universali, raccontando storie reali e problemi che riguardano ciascuno di noi. Tutti i personaggi di Terapia d’urgenza sono sfaccettati e ricchi di sfumature, ognuno di loro porta con sé un bagaglio di emozioni, incertezze, paure, sogni e speranze. Le loro vite si intrecciano, perché si conoscono, si frequentano, si amano o diventano solo amici, e spesso hanno una carriera in corso o un passato condiviso. A queste storie si affiancano le vicende dei parenti, dei pazienti, degli amici, in un crescendo di pathos e colpi di scena, in una continua lotta contro il tempo, perché in un Pronto Soccorso anche una sola frazione di secondo può significare la vita o la morte di un essere umano.
L’imponente progetto di 18 episodi ha visto tre anni di preparazione da parte di Videomedia, e ha necessitato di svariati mesi di lavorazione e riprese, con 150 persone, tra maestranze e troupe, all’opera in un teatro di posa esteso per 1.500 mq. Qui è stato costruito ex-novo un vero e proprio ospedale, dotato di ben 29 differenti ambienti scenici – tra cui due sale chirurgia, una sala operatoria e una stanza di terapia intensiva – tutti riprodotti in modo veritiero nell’allestimento e nell’arredamento.
Attraversato da più di 5 chilometri di cavi elettrici e da oltre 500 corpi illuminanti, questo immenso set televisivo accoglierà una massa incredibile di persone: 15 attori protagonisti, 14 co-protagonisti, più di 300 ospiti di puntata, più di un migliaio di comparse al mese, scelti tra gli oltre 4000 curriculum pervenuti presso gli uffici di Videomedia Italia. L’ultima produzione di prestigio che la Rai ha interamente realizzato nella città di Milano risale a ben 26 anni fa, “Storia di Anna”, diretto da Salvatore Nocita.
Realizzato da Videomedia Italia con Rai Fiction, Terapia d’urgenza ha il Patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia.
La gallery (foto tratte da Movieplayer.it)