Teo Mammucari contro tutti: Sanremo, Canalis Giletti, Fiorello e la tv trash
La polemica del conduttore non risparmia nessuno.
Un Teo Mammucari contro tutti, quello che emerge dall’intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera: per nulla accomodante, per nulla ironico, Mammucari si leva una serie di sassolini dalle scarpe e spara a zero, in ordine sparso.
Fiorello: più soldi per una pubblicità che per un programma
E’ un grande, ma sul ring sale poco. Non si butta con nuovi programmi. Ci vuole abilità anche nel capire di essere arrivati a un punto e ritirarsi. Ma è più facile. E’ semplice andare su SKY, senza sapere quanti ti guardano. Lui è stato bravo a raggiungere quel punto in cui ti danno più soldi per fare una pubblicità che un programma. Io mi sento come un calciatore con un contratto: non posso dire sempre no questo non lo faccio. Sul ring ci salgo.
Rai International e Sanremo di cui vergognarsi
Trash è Rai International: se penso che è l’immagine della tv italiana che diamo nel mondo me ne vergogno. Anche Sanremo: ci trovi sul palco la Canalis. Non mi dite per il suo talento.
Belen Rodriguez e il gossip
Era venuta a fare il provino per Distraction. Non l’avevo presa perché mi aveva detto: se ti piuò servire sono la fidanzata di Borriello, il gossip è sempre utile.
E poi, non mancano stoccate a Greggio e Iacchetti, a Giletti e alla nera in tv.
Su Greggio e Iaccheti, dice, dopo aver spiegato che cerca sempre di lavorare sui programmi, incluso Veline:
Poi ho visto come li hanno condotti Greggio e Iacchetti, con la mano sinistra
La tv trash
La giornalista che firma l’intervista, Chiara Maffioletti fa notare a Mammucari che è lui a essere molto spesso identificato con il trash. E lui se ne dispiace e poi affonda:
Trovo molto più trash quando vedo conduttori istituzionali rivolgersi al pubblico e dire cose come: ed ecco a voi la grande attrice Maria Mosé. […] Trash è chi usa la cronaca nera in tv, trash è Giletti. Sono i conduttori educati ma che non ti danno niente.
Di sé, Mammucari racconta gli errori e dice che rifarebbe tutto, ma in maniera diversa; racconta di voler sempre testare programmi nuovi – è il caso di The Cube che parte il 7 settembre – e di essere contento quando la gente si avvicina a lui e ride, perché gli piace far ridere.
Su tutto il resto, be’, ha ampiamente sparato ad altezza uomo.
La polemica è servita, insomma. Si attendono le risposte.