Telegatti – Ballando con Le Stelle

E veniamo alla seconda nomination dei Telegatti per i programmi di intrattenimento. Parteciperà alla battaglia finale per il premio anche un altro reality di casa Rai, Ballando Con Le Stelle. In effetti è un reality un po’ sui generis, e la promozione al sabato sera contro C’è Posta Per Te è stato un bell’azzardo. Vincente. Non c’è niente da fare, il connubio rete ammiraglia-ballo (gli italiani il ballo ce l’hanno nel sangue, signora mia), unito al fatto che in fondo vedere un vip (o anche un vippetto) alle prese con qualcosa che non sa fare, e condito con un cast che per questa seconda edizione era veramente azzeccato – la prima edizione, che pure andò molto bene, era, diciamo così, sperimentale – hanno fatto di Ballando un grosso successo, che non è stato mai scalfito dalla corazzata della De Filippi. Che ha prestato il fianco all’avversario, mostrando tutti i limiti di un format che appare decisamente esaurito e svuotato (anche se i desideri da esaudire non finiscono mai. Ne sa qualcosa RaiUno che – produzione Endemol, conduzione Clerici – sta mettendo in piedi Il Treno dei Desideri).
Un successo annunciato?

La forza innata di questa edizione di Ballando con le Stelle è stata alimentata in gran parte dalla presenza di Diego Armando Maradona – con successivo scandalo debiti – ma è il format che funziona. Lo dimostrano Dancing with Stars e soprattutto Strictly Come Dancing, il format originale di provenienza britannica (BBC1) da cui sono seguiti i vari riadattamenti. In Gran Bretagna ha avuto addirittura uno spin off tutto africano e uno speciale natalizio.
In Italia Ballando Con Le Stelle (produzione, manco a farlo apposta, Ballandi Entertainment) ha trovato la sua dimensione con la conduzione della Carlucci, Heather Parisi in giuria, Paolo Belli e la sua jazz band. Un reality nazional popolare con i vip. Come si poteva sperare di batterlo?