TelefilMito, la fase finale: ritratto di Rory Gilmore
Continua la finale di quest’edizione di TelefilMito. Vi ricordiamo che siamo entrati nella fase più calda, quella in cui dovrete scegliere, tra i sei vincitori di altrettante categorie, colui o colei che più degli altri deve entrare secondo voi nell’Olimpo delle serie tv.Una settimana di tempo per votare, durante la quale il sottoscritto e Paolino
Continua la finale di quest’edizione di TelefilMito. Vi ricordiamo che siamo entrati nella fase più calda, quella in cui dovrete scegliere, tra i sei vincitori di altrettante categorie, colui o colei che più degli altri deve entrare secondo voi nell’Olimpo delle serie tv.
Una settimana di tempo per votare, durante la quale il sottoscritto e Paolino vi proporranno i ritratti personali di tre personaggi a testa, per i quali diventeremo “supporter”: io tifo per Lorelai Gilmore, Rory Gilmore e Dexter, mentre il mio collega punta su Gregory House, J.D. e Jessica Fletcher. Dopo House e Lorelai è il turno di Rory, come si evince dalla vignetta del sempre ottimo Massy, che ringraziamo per la sua collaborazione. Dopo il salto, oltre al ritratto, lo slogan scelto tra quelli che ci avete inviato: se Lorelai dovesse vincere, il suo beniamino si aggiudicherà un premio tutto seriale. Ma bando alle ciance: è l’ora di votare, parte la fase finale di TelefilMito!
Quando si dice, l’eccezione al proverbio talis mater… Rory Gilmore è la figlia modello della serialità americana e dalla madre non ha preso nulla, anzi per una legge del contrappasso ne è l’esatto opposto. Seria, diligente, iperdotata e gentile con tutti, è lo scricciolo di Una Mamma per Amica vezzeggiato da tutto il resto del cast.
Eppure, è anche un esempio di riscatto per tutti quei secchioni ritenuti asociali e antipatici. E’ vero che Rory studia, ma non appena ha del tempo libero lo passa facendo shopping con la mamma, spettegolando sul resto del vicinato e piazzandosi davanti alla tv con tanto di pop corn e schifezze varie. Dunque, lei è la sublimazione perfetta di Lorelai, inglobando alcuni dei suoi pregi come l’ironia e compensandone i difetti con una più alta dose di autocontrollo. A chi, dunque, ama le sbavature e prova invidia per i perfettini seriali, Rory non è di certo così amabile, anzi potrà risultare detestabile…
Oltre al rapporto con sua madre, talmente stretto da farne la sua migliore amica, Rory coltiva molti altri affetti. C’è la sua amica coetanea Lane, che contribuisce alla sua cultura musicale e ne è la principale confidente in materia sentimentale. C’è Paris Geller, la sua petulante compagna di studi che le dimostra a modo suo, dietro la scorza algida, di volerle bene. Poi ci sono i suoi nonni, che stravedono per lei e vorrebbero rifarsi degli errori compiuti con la figlia dando alla nipote tutto ciò che le serve. In particolare, Rory ha un profondo affetto per suo nonno Richard, la cui biblioteca e le cui conoscenze in vista l’aiutano a interprendere i percorsi culturali più indicati.
Tutti ci sono per Rory, tant’è che verrebbe da chiedersi quanto lei ci sia per loro. E’ talmente buona e amata da tutti che tutti vorremmo essere al suo posto, per la capacità che ha di conquistare chiunque incontri. Perciò il suo percorso nella serie non è così nitido e lineare come quello della mamma, anzi sembra per molti versi delinearne l’alternativa conformista. Rory sembra vergognarsi in cuor suo delle convenzioni sociali, ma quando si tratta di mettere il cinismo in pratica non riesce a essere “diversa” come vorrebbe. La vediamo via via indossare bei vestiti, darsi ad acconciature sofisticate e frequentare giovani rampolli di famiglie facoltose.
Per qualche puntata sorge il timore che diventi una vera Gilmore (vedi l’epica stagione in cui è ai ferri corti con la madre e si dà alle frivolezze d’alta società diventando immagine e somiglianza dei suoi altolocati nonni). Tuttavia, spesso e volentieri anche la spontanea fragilità di Rory prende il sopravvento. Succede con Dean, il bel ragazzo tuttofare di Stars Hollow, con Jess, il tenebroso nipote del barman Luke. Tutti amori senza futuro ma, soprattutto, totalmente estranei al clichè del buon partito. Le cose sembrano cambiare con l’arrivo del viziato Logan nella vita di Rory. Il ragazzo è un Huntzberger, erede di un colosso dell’informazione nazionale. Il suo destino è già scritto ed è così sicuro di sè da trasformare Rory in un’aspirante mogliettina inerme, proprio come sua nonna.
E invece qui si vede l’anima ribelle delle Gilmore, indipendente oltre che diligente. Rory saprà sottrarsi a un futuro già scritto, far leva sul Girl Power e dimostrare che anche le brave ragazze possono arrivare dappertutto. Senza restare a guardare mentre tutti ti ricoprono di finti complimenti e congelano ogni tua aspettativa.
Lo slogan da noi ritenuto più azzeccato è quello di Salvatore, che scrive sulla sua beniamina:
Rory Gilmore rappresenta un raro caso di allontanamento dai cliché adolescenziali che da “Beverly Hills 90210” in poi hanno riempito le nostre visioni catodiche dei diversi teen drama. Riesce a coniugare perfettamente valori “conservatori” come l’importanza della famiglia, dello studio, della carriera a visioni “progressiste” come l’antipregiudizio, la curiosità intellettuale e lo stile di vita comunitario. Un ottimo esempio di studio, impegno e merito pienamente ripagati.