I migliori telefilm americani ed italiani degli anni ’80 (ed i loro personaggi)
Un decennio che ci ha regalato serie tv e personaggi indimenticabili
Vi ricordate quando le serie tv si chiamavano telefilm? Un termine, questo, esploso negli anni Ottanta, quando grazie anche (e soprattutto) all’arrivo di Canale 5 ed Italia 1 la serialità made in Usa è diventata parte fondamentale del palinsesto delle tv italiane.
I telefilm sono diventati presto un genere che ha appassionato ed appassiona il pubblico italiano: infiniti mondi da esplorare e personaggi da raccontare hanno permesso di creare storie che ancora oggi sono nel ricordo collettivo come veri e propri cult, a cui leghiamo parti della nostra vita.
Abbiamo deciso di raccogliere in questo post alcune tra le serie tv andate in onda negli anni Ottanta (o partire sul finire degli anni Settanta) che meglio descrivono quegli anni di grande esplorazione creativa. Gli anni Ottanta ci hanno veramente regalato di tutto: basta dare un’occhiata a questi titoli per rendersene conto. Uno spazio, infine, non poteva non essere dedicato alle serie tv italiane di quegli anni, rese possibili proprio grazie all’exploit di Fininvest.
I polizieschi
Criminali da acciuffare, sparatorie da affrontare, cattivoni pronti a sfoderare le armi più pericolose: i crime degli anni Ottanta raccontano sì di inseguimenti e casi da risolvere, nel puro stile del genere, ma lo fanno a modo loro, con un occhio di riguardo ai personaggi, entrati definitivamente nella Storia della tv.
Magnum P.I.
I baffoni di Tom Selleck sono diventati un simbolo del telefilm di quegli anni. Le indagini al centro di Magnum P.I. (1980-1988) ci mostrano un investigatore ex ufficiale della Marina, con un trascorso nella Guerra del Vietnam, tornare alla vita da civile dandosi alle indagini su commissione. Tanto poliziesco, ma anche tante battute e tanto sole delle Hawaii.
A-Team
Per quanto fossero difficili da contattare (erano evasi dal carcere di massima sicurezza dopo un’accusa ingiusta), i protagonisti di A-Team (1983-1987) hanno vissuto ben 98 avventure per altrettanti episodi e 5 stagioni. Il loro lavoro è aiutare persone in difficoltà evitando sempre l’utilizzo letale di armi, a conferma della loro bontà e dell’ingiustizia in cui sono accorsi. Quattro amici, mossi dalla voglia di combattere contro le ingiustizie e che non perdono il senso dell’umorismo.
Miami Vice
Crimini realmente accaduti sono alla base di Miami Vice (1984-1989), serie tv che racconta soprattutto della lotta delle Forze dell’Ordine e dei due protagonisti Sonny e Rico contro il traffico di droga e la criminalità organizzata. Come in altre serie, alla bellezza della location si alterna una trama fatta di inseguimenti e sparatorie.
ChiPs
Poncho e Jon ci hanno mostrato, in ChiPs (1977-1983) non solo il duro lavoro di controllo delle strade da parte della California Highway Patrol, ma anche la bellezza di svolgere il proprio impiego là dove, quando stacchi, puoi goderti la bellezza dell’Oceano. ChiPs, in realtà, è un poliziesco che fa dell’azione e della commedia i propri punti forti, portando in tv un nuovo modo di raccontare il lavoro delle Forze dell’Ordine, mettendosi a scorrazzare su due ruote per proteggere la comunità e le sue strade.
Hill Street Giorno e Notte
Hill Street Giorno e Notte (1981-1987), a differenza delle serie sopra citate, porta in tv un poliziesco drammatico, che scende in strade per portare al pubblico storie non sempre facile da raccontare ma di forte impatto sociale. Una serie che è entrata tra le migliori di quegli anni per aver saputo mettere da parte le titubanze e fare della cronaca di quegli anni un argomento di discussione e di confronto anche in una serie tv.
La Signora in Giallo
C’è bisogno di presentarla? La mitica Jessica Fletcher, protagonista de La Signora in Giallo (1984-1996) è l’emblema dei gialli anni Ottanta. La sua Cabot Cove è diventata il luogo più pericoloso al mondo, ma anche quello in cui la scrittrice con la passione per i gialli reali ha dato il meglio di sé, risolvendo centinaia di casi e trasformandosi in icona. Un personaggio arrivato fino agli anni Duemila e che, grazie anche alle repliche, non conosce stanchezza.
Superauto, corse, amori e… coltellini svizzeri
Gli anni Ottanta hanno sperimentato molto, ed alcune serie sono il frutto della fantasia di autori che hanno deciso di provare ad unire più generi e dare vita a racconti fantasiosi, metatelevisivi e stralunati, ma irresistibili.
Supercar
Prima della guida assistita e dei navigatori, c’erano KITT e David Hasselhoff: la prima era una macchina all’avanguardia capace di parlare, il secondo il suo autista. Insieme, hanno sfrecciato per le strade della provincia americana cercando di porre fine ad ingiustizie e criminalità. Supercar (1982-1986) ha unito l’azione ai primi passi di una tecnologia sempre più sbalorditiva, ora diventata (quasi) realtà.
Hazzard
Tutti a bordo della Generale Lee, insieme alla famiglia Duke, protagonista di Hazzard (1979-1985). Nel profondo sud della Georgia, l’immaginaria contea di Hazzard ha fatto da sfondo alle vicissitudini dei cugini Bo, Luke e Daisy, pronti a salire a bordo della loro auto e scappare o inseguire qualcuno, a seconda della puntata. Con Hazzard, il pubblico italiano ha fatto un viaggio in un mondo totalmente lontano dal proprio, ma proprio per questo meritevole di curiosità.
Moonlighting
Un giovane Bruce Willis si faceva conoscere al pubblico televisivo con Moonlighting (1985-1989), uno dei primi casi di poliziesco misto a commedia sentimentale. Ma se le avventure di Maddie e David incuriosivano i telespettatori, che aspettavano di vedere i due finalmente insieme, questa serie è anche da ricordare per la frequente rottura della quarta parete, con i protagonisti citare espressamente gi sceneggiatori o rivolgersi a chi stava davanti al piccolo schermo: una rarità.
MacGyver
Un coltellino svizzero, del nastro adesivo e tanto, tanto ingegno: queste le armi utilizzate dal protagonista di MacGyver (1985-1992), uno dei pochi eroi degli anni Ottanta che non è dotato di pistola né vuole sentirle nominare. Eppure, è sempre un passo avanti rispetto ai suoi nemici, grazie ad un’intelligenza fuori dal comune ed alla capacità di usare ciò che ha intorno per risolvere ogni situazione di pericolo in cui si trova. Un vero genio.
La passione, gli intrighi e l’amore
Non solo gialli ed azione: gli anni Ottanta ci hanno regalato anche tanta passione e sentimento, con alcune delle serie tv rimaste più note al pubblico. Intrighi, storie impossibili, e colpi di scena di cui si parla ancora oggi, ma anche la determinazione per il raggiungimento dei propri sogni tramite il talento.
Dallas
Questa serie tv ha attraversato per intero gli anni Ottanta, andando in onda dal 1978 al 1991. Al centro, gli intrighi di potere di una ricchissima famiglia di petrolieri, il che basta per creare trame e sottotrame per stagioni. Ma a tenere banco erano soprattutto i cliffhanger, tra cui “chi ha sparato a J.R.?” ed il sogno di Pamela, che ha permesso al personaggio di Bobby di essere prima ucciso e poi di resuscitare.
Dynasty
Anche Dynasty, in onda dal 1981 al 1989, vede gran parte del decennio, diventandone uno dei protagonisti. Un’altra grande saga familiare con al centro il lusso ed i colpi di scena, tra misteri, uscite clamorose e personaggi pronti a dividere il pubblico, come Alexis. Il pubblico poteva davvero entrare in mondo ricco di complotti e sorprese dove i Carrington diventavano vittime sacrificali del prossimo cliffhanger.
Falcon Crest
Sempre nel 1981, e sempre in seguito al successo di Dallas, nasce anche Falcon Crest, andato in onda fino al 1990. Un’altra storia familiare in cui i complotti per la conquista del potere non mancano, e che vertono intorno ad un’azienda vinicola in California. Cambia la location, cambiano i personaggi, ma non cambiano i temi: ed il pubblico, ancora una volta, premia l’idea.
Love Boat
Fare una crociera sulla Pacific Princess, negli anni Ottanta, era diventato il sogno di tutti i fan di Love Boat (1977-1987), l’unica serie tv che ogni settimana portava a bordo nuovi personaggi e rendeva l’equipaggio, ovvero il cast fisso, partecipe delle loro avventure. Un successo, in Italia, dovuto anche alla celebre sigla cantata da Little Tony: vi sfidiamo a non aver mai canticchiato “Mare, profumo di mare…”.
Saranno Famosi
La passione è anche quella per un sogno, come succede ai ragazzi protagonisti di Saranno Famosi (1982-1987), studenti della New York School of Performing Arts. Ogni settimana tra banchi e soprattutto sale prove, corridoi e mensa, i giovani allievi mettevano in mostra tutto il loro talento: nessuna giuria, ma tanti professori, pronti a fermarli quando sbagliavano ed ad aiutarli a raggiungere il loro obiettivo. Non prima, però, di aver sudato tanto.
Gli arrivi dallo spazio
La fantascienza non poteva non mancare: d’altra parte, in un decennio in cui la tecnologia fa balzi da gigante, la curiosità di raccontare eventi legati allo straordinario non manca. E questo straordinario arriva dallo spazio, con una serie che affonda le proprie origini in un classico ed un’altra che, invece, diventerà essa stessa un cult.
Star Trek: The Next Generation
L’universo di Star Trek, che aveva incantato il pubblico vent’anni prima, si ripopola grazie ai nuovi personaggi di The Next Generation (1987-1994); una nuova generazione, appunto, capitanata da Picard, ed una nuova nave stellare, la Enterprise. L’esplorazione dello spazio resta al centro dello show, che però cerca una propria strada rispetto alla serie originale rafforzando il proprio cast principale. All’Enterprise sono affidate nuove missioni, il cui senso spesso va a rappresentare tematiche di forte attualità.
V-Visitors
Quanti di noi non avranno dormito la notte dopo aver visto i Visitors (1983-1984), gli spietati alieni pronti a conquistare la Terra e che, nel frattempo, hanno conquistato il pubblico americano ed italiano. Le loro sembianze umane e le loro intenzioni pacifiche svaniscono presto, per lasciare spazio a dei rettiloni alieni senza pietà. Un vero e proprio incubo che, nonostante la breve durata, ha lasciato il segno.
Quante risate in famiglia!
Sit-com negli anni Ottanta voleva dire soprattutto famiglia. Numerose le serie ambientate in casa con mamma, papà e figli alle prese con le più differenti avventure, sempre pronti con tormentoni o scene surreali a far scattare la risata tra il pubblico. Forse, tra tutte le serie che citiamo, queste sono quelle rimaste più affettuosamente nei nostri ricordi.
I Robinson
Una famiglia afroamericana benestante e perfettamente integrata nel tessuto sociale di New York: in onda dal 1984 al 1992, I Robinson hanno portato in tv una piccola rivoluzione a suon di risate, conquistando il pubblico puntata dopo puntata. Da papà Bill a mamma Claire, passando per i figli Sandra, Denise, Theo, Vanessa e Rudy, di storie da raccontare ce n’erano davvero tante: l’ordinario viene messo in scena alternando episodi esilaranti ad altri più riflessivi, facendo della sit-com anche uno strumento per veicolare messaggi più seri.
Cin Cin
La location più ideale per accogliere storie e creare situazioni comiche, dopo la casa, è il bar: ed in Cin Cin (1982-1993) il bar di Sam Malone diventa teatro di alcuni tra gli episodi più amati dal pubblico americano. In Italia questa serie non ha avuto lo stesso impatto, ma resta comunque tra gli show che meglio hanno saputo rappresentare gli anni Ottanta a suon di risate.
Super Vicky
L’abbiamo già detto che i prodigi della tecnologia avevano attirato l’attenzione dei produttori televisivi, cosa che accade anche nelle sit-com. Super Vicky (1985-1989) gioca proprio sull’arrivo nella casa di una famiglia americana di una domestica-robot con le sembianze di una ragazzina. Il suo tentativo di capire i comportamenti umani generano una serie di situazioni che sono il motore della sit-com, uno scacciapensieri per tanti giovani in quegli anni.
Il mio amico Arnold
“Che diavolo stai dicendo, Willis?” basterebbe a descrivere la potenza avuta da Il mio amico Arnold (1978-1986) e dal suo protagonista, Gary Coleman. Sit-com familiare, rispetta i canoni del genere, riuscendo spesso a far ridere ma non dimenticandosi di commuovere il pubblico con alcuni episodi che rafforzano il senso di famiglia voluto fin dal primo episodio.
Ralph supermaxieroe
Solo tre stagioni, dal 1981 al 1986, per questa sit-com che prima dell’arrivo dei supereroi al cinema ed in tv di oggi ha scherzato con il genere, mostrando le difficoltà del protagonista nel vestire letteralmente i panni (ed il costume) di un supereroe. Resta, però, al centro la missione di fare del bene ed aiutare gli altri.
Le italiane
Non dimentichiamoci che gli anni Ottanta hanno regalato anche alcune serie tv italiane, forse non eccellenti in qualità, recitazione e sceneggiatura, ma diventate dei cult che ancora oggi, quando replicate, ci fanno restare davanti al piccolo schermo. Ed è tutto merito della tv privata…
I ragazzi della 3^ C
Un teen drama che non sapeva di essere un teen drama: I ragazzi della 3^ C (1987-1989) ha raccontato l’ordinarietà della vita degli studenti italiani degli anni Ottanta, tra compiti in classe, famiglia ficcanaso, primi amori, rivalità e le uscite di gruppo. Tanta commedia all’italiana per una serie senza pretese, ma rimasta nel cuore.
Professione vacanze
Una stagione (1987), sei episodi, che però hanno decretato il successo della serie con Jerry Calà nei panni del neo direttore di un villaggio vacanze in crisi. Un successo inaspettato, che non ha trovato un seguito, ma che ha fatto parte del filone delle commedie in pieno stile anni Ottanta di Italia 1.
Classe di ferro
Anche la naja diventa protagonista di una serie tv, dal 1989 al 1991, con tutti gli episodi che si poteva immaginare accadessero dentro una caserma con delle reclute protagoniste. Classe di ferro ha così avvicinato un pubblico che sentiva molto da vicino l’argomento, ed ha fatto strappare qualche risata a chi il servizio militare lo vedeva con lo spauracchio.
La saga di Licia
Non possiamo non citare, infine, le quattro serie tv tratte dall’anime Kiss Me Licia ed interpretate da attori in carne ed ossa tra cui, in primis, Cristina D’Avena. Love Me Licia (1986), Licia dolce Licia, Teneramente Licia (entrambe nel 1987) e Balliamo e Cantiamo con Licia (1988) sono stati un esperimento di successo, che hanno rafforzato anche la popolarità della D’Avena, ormai consacrata a regina della tv dei ragazzi.