Ted Lasso, il finale (di serie o stagione?) ci insegna molto senza fare lezioni
Apple TV+, se la serie dovesse chiudere, avrebbe dalla sua una serie di idee (lanciate negli ultimi minuti del finale) per generare prequel o spin-off della sua serie di punta
Quanto deve durare una serie tv per poter soddisfare pienamente le richieste del suo pubblico? Intorno a questa domanda nelle ultime ore si stanno confrontando addetti ai lavori ed appassionati: al centro della questione c’è il finale di Ted Lasso, la serie tv di punta di Apple TV+ che con l’ultimo episodio della terza stagione potrebbe aver chiuso definitivamente.
Il condizionale è d’obbligo: sebbene il finale -se volete dettagli a proposito potete leggere più avanti- sia a tutti gli effetti perfetto per chiudere l’intero racconto, la piattaforma l’ha annunciato come un finale di stagione e non di serie. Abbastanza prevedibilmente, considerato che intorno a Ted Lasso ed al gradimento riscosso in queste tre stagioni c’è la volontà di trarre qualcos’altro. Ma cosa?
Il series season finale butta qua e là alcuni indizi su dei possibili spin-off o sequel che, contratti con il cast permettendo, potrebbero diventare realtà in seguito. Prima, però, facciamo un passo indietro e scopriamo com’è finito Ted Lasso.
Il finale di Ted Lasso (attenzione: spoiler)
L’ultimo episodio, “Addio, vi salutiamo”, vede il Richmond affrontare il finale di campionato con il sogno di vincere la Premiere League. La squadra riesce a ribaltare la sconfitta del primo tempo grazie ad uno dei discorsi motivazionali di coach Lasso (Jason Sudeikis), ma anche grazie ad una tecnica di gioco ideata da Nate (Nick Mohammed), rientrato nel team, nella prima stagione.
Il Richmond vince, ma non conquista la prima posizione della classifica, che gli viene “scippata” dal Manchester City. Poco importa per la squadra che, nel corso del finale, mostra di essere sempre più unita a prescindere dai risultati calcistici. Questo, però, non cambia la decisione di Ted di voler tornare in Kansas, per stare più vicino al figlio, la cui lontananza gli stava causando malessere anche a livello emotivo e mentale.
Così, nonostante il tentativo di Rebecca (Hannah Waddingham) di trattenerlo, Ted parte. Durante il volo, vediamo il futuro degli altri personaggi della serie: Rebecca -che ha venduto il 49% della società del Richmond ai tifosi stessi- trova l’amore incontrando il pilota con cui aveva vissuto un’avventura ad Amsterdam; Jamie (Phil Dunster) si riavvicina al padre, Roy (Brett Goldstein) diventa il nuovo allenatore del Richmond, affiancato da Beard (Brendan Hunt), che convola a nozze; Sharon (Sarah Niles) torna a lavorare per il Richmond come psicologa della squadra, mentre Keeley (Juno Temple) si concentra sulla sua agenzia di pubbliche relazioni e propone a Rebecca una nuova avventura, una squadra di calcio femminile del Richmond.Per quanto riguarda Ted, al suo ritorno a casa ritrova Henry (Gus Turner) e l’ex moglie Michelle (Andrea Anders). Per lui la felicità è prendersi il tempo per godersi la famiglia e, imparate finalmente le nozioni base del calcio (nel finale riesce ad individuare da solo un fuorigioco) allena la squadra del figlio, a cui dà uno dei primi consigli elargiti al Richmond: “Quando sbagli sii un pesce rosso”, gli animali più felici del mondo perché la loro memoria si azzera ogni dieci secondi.
La vita va vista dalle giuste prospettive
L’insegnamento finale di Ted Lasso è proprio questo: vivere la vita ricordandosi di avere le giuste prospettive quando si intraprende una nuova avventura e, soprattutto, avere sempre in mente le prospettive degli altri. Come abbiamo già avuto modo di scrivere, questa è una serie che ha fatto del benessere mentale e dell’accettazione dei propri limiti uno dei suoi punti di forza.
Ted Lasso non è mai stata una serie drammatica, ma ha trovato nella sua ironia degli spunti perfetti per portare al pubblico argomenti difficili da digerire, raccontati con la giusta distanza dalla lezioncina e dalla morale. La vita raccontata nella serie Apple TV+ diventa come un campionato in cui che si vinca o si perda l’importante è scendere in campo e non giocare da soli.
In un’epoca in cui egoismi e malesseri sembrano prendere il sopravvento, ecco spiegato il successo di questa serie, capace in sole trentaquattro puntate di diventare un cult delle serie tv di questi anni. È vero, Ted Lasso non esiste nella vita reale, ma al tempo stesso tutti possiamo essere Ted Lasso. E fare come i pesci rossi.
Ted Lasso 4 o i suoi spin-off?
Come detto, Apple TV+ al momento non si è espressa sulla conclusione definitiva o meno di Ted Lasso. A giudicare da alcuni indizi sparsi nelle ultime scene del finale, viene da pensare infatti che l’intenzione sia quella di generare un sequel o uno spin-off dalla serie.
Tra le ipotesi che circolano, una riguarda lo stesso protagonista, che potrebbe continuare la sua carriera da allenatore negli Stati Uniti, magari a Los Angeles, dove ora si trova Zava (Maximilian Osinski), il campione visto per qualche episodio nel Richmond.
Un’altra idea potrebbe essere quella di continuare a seguire il Richmond, con i personaggi che già conosciamo, o di vedere l’evoluzione di alcuni personaggi, tra cui Obisanya (Toheeb Jimoh), che ha finalmente coronato il suo sogno di giocare nella Nazionale nigeriana. Dal mondo di Ted Lasso potrebbe nascere anche un prequel, magari sulla nascita dell’amicizia tra Ted e Beard, che abbiamo scoperto essere cresciuta tra tradimenti e perdoni.Infine, l’ipotesi più scontata: una nuova serie incentrata sulla squadra femminile del Richmond, idea che Keeley propone ad una Rebecca entusiasta. In quel caso, l’impostazione della serie rimarrebbe pressoché identica ed il cast fisso della serie originale potrebbe restare o comparire come ricorrente. E soprattutto, si potrebbe proseguire l’impegno della serie verso un maggiore spazio a personaggi femminili in un contesto fino ad oggi appannaggio degli uomini.