Teatro Brancaccio – il giorno dopo
Polemiche, polemiche e ancora polemiche per la sostituzione di Gigi Proietti alla direzione del Teatro Brancaccio di Roma. Polemiche ovvie, sia per il modo in cui è avvenuta la sostituzione – o meglio, lo scippo, visto che Proietti l’ha saputo a mezzo stampa e non direttamente -, che, soprattutto, per il sostituto: Maurizio Costanzo.Per mettere
Polemiche, polemiche e ancora polemiche per la sostituzione di Gigi Proietti alla direzione del Teatro Brancaccio di Roma. Polemiche ovvie, sia per il modo in cui è avvenuta la sostituzione – o meglio, lo scippo, visto che Proietti l’ha saputo a mezzo stampa e non direttamente -, che, soprattutto, per il sostituto: Maurizio Costanzo.
Per mettere a tacere i maligni che sostenevano che Proietti non avesse ancora definito il calendario per la prossima stagione teatrale, l’attore stamattina ha mostrato a tutti il programma 2007/2008, che si sarebbe aperto proprio con lo spettacolo di Costanzo tratto dal libro A un passo dal sogno.
Gli spettacoli in cartellone sarebbero dovuti essere nove e già ieri Costanzo aveva assicurato che non ci sarebbero state modifiche, ma a quanto pare A un passo dal sogno per ora rimane l’unica certezza visto che Proietti ha ritirato i suoi spettacoli – “piuttosto di lavorare per Costanzo me faccio frate“, ha detto – e altri non approvano questo cambiamento e hanno messo in “forse” la loro presenza.
Oggi molte persone hanno voluto dire la loro; attori e politici, destra e sinistra, persone comuni, tutti d’accordo nel dare la propria solidarietà a Proietti, basti pensare che contro questo scippo si stanno addirittura raccogliendo firme in modo “casereccio” su un sito dedicato all’attore. Così recita la pagina web: […] Le vostre firme saranno inviate anche all’indirizzo mail del teatro Brancaccio, che almeno perdano tempo a cancellare le missive, ‘sti vijacchi!!! […] .
Ciò che è però passato in secondo piano e merita invece parecchia attenzione, è una delle motivazioni addotte da Alessandro Longobardi (tramite il proprio legale), manager della società che gestisce il Brancaccio, per giustificare la sostituzione improvvisa. Da La Stampa:
[…] ad Alessandro Longobardi, grande appassionato di teatro e direttore artistico della Sala Umberto, fa piacere poter entrare nell’associazione di Costanzo «Voglia di teatro», stabilire un gemellaggio tra la sua Sala Umberto e il Parioli di Costanzo, magari allargando anche al Brancaccio questa alleanza tra privati […]
Sbaglierò, ma queste motivazioni strettamente personali di Longobardi – chiamiamole pure “interesse al gemellaggio”… – potrebbero essere la vera ragione per cui Costanzo ora si trova alla guida del Brancaccio e non “lungaggini burocratiche” come recita la versione ufficiale. D’altronde Costanzo, anche se può non sembrare, è uno degli uomini più potenti d’Italia: riesce ad imporre alle tv i suoi programmi, che siano di successo o veri e propri flop; possiede una società di produzione, la Fascino, assieme alla moglie, i cui prodotti vanno a gonfie vele; scrive su numerose riviste e quotidiani; dirige da tantissimi anni il Teatro Parioli e chi più ne ha più ne metta.
Averlo come amico è sempre meglio che averlo come nemico…