Te lo do io il confronto. Berlusconi ha paura di Grillo?
Il Cav. può permettersi di partecipare a una trasmissione televisiva cui sia ospite anche il comico?
E’ davvero sorprendente, la dichiarazione di ieri di Angelino Alfano, che ha detto, a proposito del confronto tv fa i candidati alle politiche 2013:
«Siccome la partita del successo ce la giochiamo con Bersani, l’unico confronto che accettiamo è quello con lui. La nostra coalizione si gioca il titolo con quella di Bersani, mentre Monti e Grillo disputano la finale per il 3/o e 4/o posto. Lo dicono i sondaggi Sky e quelli riservati in nostro possesso».
La logica dell’affermazione sfugge. Facciamo finta che le elezioni fossero il campionato di calcio. Si rinuncerebbe forse a far vedere gli highlights delle squadre di media classifica? La domanda è retorica, la risposta è ovvia: certo che no.
Ma, anche se in Italia la politica è come il calcio, vissuta e raccontata com’è in una maniera poco sana e drogata dal tifo, be’, le elezioni non sono come il campionato. Con buona pace del calciomercato. Le elezioni sono (ancora) una cosa seria (potrebbero non esserlo più se si consumassero con risultati non stabiliti dalle urne, ma questo è un altro paio di maniche). Hanno a che fare con la democrazia, con la libertà, con un sacco di valori che sembrano contenitori vuoti di contenuto, ma che, piaccia o meno, permangono.
E allora perché mai rifiutare un confronto televisivo anche con Mario Monti e Beppe Grillo? C’è sicuramente la questione del voto utile. E la necessità di non dare troppa visibilità ad altri avversari che potrebbero rosicchiare voti preziosi. Ma è anche possibile che, televisivamente, Berlusconi abbia paura di Beppe Grillo.
La cosa potrà anche sembrare un’enormità, e a qualcuno potrà sembrare che il sottoscritto sia un fan grillino; fughiamo ogni dubbio: non è così.
Il fatto è che Berlusconi se incalzato puntualmente e in maniera precisa mostra il fianco – come ieri sera, con Floris bravo e puntuale –, se invece può nutrirsi dei meccanismi dello show cambia improvvisamente registro, sale in cattedra e diventa capace di gesti teatrali e battutacce che gli consentono di parlare alla pancia del suo elettorato, degli indecisi e dell’italiano medio.
Ma cosa accadrebbe se, al suo fianco, ci fosse un comico? Uno che potrebbe dissacrarlo con due battute, magari facendo anche ridere?
Uno che è abituato a parlare in pubblico con ritmo, uno che alla pancia sa cosa dire, uno che usa i tempi teatrali, uno che sa alzare i toni e scaldare il pubblico. Insomma, uno che può comunicare proprio come Berlusconi, ma che non è invecchiato altrettanto male e che non ha bisogno di portarsi i foglietti con gli appunti.
E che, in aggiunta, ha fatto palestra nelle piazze e sul web (che è un allenamento mica da ridere).
Cosa succederebbe, insomma, se Berlusconi incontrasse in tv la sua nemesi?
Perderebbe. E visto che lo scontro si gioca anche su questo piano, non perderebbe e basta, come accaduto ieri sera con Floris. Perderebbe e risulterebbe screditato nei confronti di un elettorato molto simile al suo. Forse anche nei confronti del suo stesso elettorato.
E così, sembra assalutamente sensato che il Cav. – ben consigliato da se stesso e dalla sua esperienza televisiva, oppure dagli spin doctor – non voglia incrociare la sua strada televisiva con quella di Grillo.
Concorrere per il primo posto o l’ultimo sembra soltanto una scusa di facciata.