Dalle parti della Rai e intorno alla Rai è il tema più dibattuto ormai da giorni: quale sarà il futuro del talk show targato tv pubblica? La domanda è generica, la risposta può essere molto specifica, considerando le indiscrezioni che riguardano Cartabianca, che potrebbe non essere confermato nella prossima stagione (Il Fatto Quotidiano lo ha dato praticamente per certo sabato scorso, aggiungendo che la decisione sarebbe stata presa “su indicazione di Palazzo Chigi“). Giovedì prossimo dovrebbe esserci un incontro tra Bianca Berlinguer e l’Ad Rai Carlo Fuortes. E a quel punto, salvo colpi di scena, si conoscerà il destino di Cartabianca. Che è un talk show classico, dove al confronto dialettico tra ospiti, possibilmente espressioni di idee differenti, si possono aggiungere momenti strettamente funzionali al mezzo televisivo, a partire dai siparietti con Mauro Corona.
Se davvero la Rai decidesse di cancellare Cartabianca (ricordiamo che, al momento, il programma è presente nel listino di Rai Pubblicità, dove si legge che la partenza per la nuova stagione è fissata al 6 settembre 2022), ci si domanda da quale titolo possa essere sostituito e soprattutto da quale tipologia di programma.
Il Corriere della Sera riporta la voce che circola a Viale Mazzini, secondo cui il nuovo corso Rai è rappresentato da Dilemmi, la trasmissione in onda su Rai3 in seconda serata da lunedì scorso (stasera la seconda puntata) con la conduzione dello scrittore Gianrico Carofiglio (800000 telespettatori, per il 6,20% di share).
Si tratta di un format che prevede una discussione tra due soli ospiti rispetto ad un preciso tema (che cambia di puntata in puntata) e nel quale vengono da subito esplicitate le regole del ‘gioco’: non si attacca l’avversario su fatti personali, non si manipolano le frasi dell’altro e le affermazioni vanno dimostrate. Tutto bellissimo, ma tutto condensato in un programma della durata di 40 minuti (filati). E poi?
Torniamo al punto, dunque: al posto di un talk show classico brutto e sporco come Cartabianca – che dura oltre 150 minuti, escludendo dal conteggio l’anteprima – si può piazzare un talk (senza show) come Dilemmi che propone una civilissima, almeno quanto interessantissima, discussione che però regge, televisivamente parlando, 40 minuti o poco più?
O forse (ma chi ce crede?) la Rai coglierà la palla al balzo e, approfittando della cancellazione di Cartabianca, tornerà, investendo risorse economiche, a proporre programmi di prima serata di durata umana, valorizzando la seconda serata, che su Rai3, per esempio, al martedì inizia non prima della mezzanotte?
Insomma, la sensazione è che – come spesso accade nella vita – sia molto più facile distruggere (cancellare un programma, in questo caso) che costruire un’alternativa credibile e affidabile. E dalle parti di Rai3 dovrebbero saperlo bene, visto quanto accadde ai tempi (sei anni fa, non un secolo fa) del british Politics, che prese il posto della “lenzuolata” (cit. Daria Bignardi, allora direttrice di Rai3) Ballarò. Durò due mesi, poi fu interrotto per flop. E fu sostituito da… Cartabianca.