Sulla più o meno presunta crisi dei talk show si è scritto e letto molto (Presidente Renzi, tutto ok?). Da una parte è vero che gli ascolti in prime time negli ultimi anni si sono dimezzati senza eccezione alcuna. Dall’altra è vero che i talk si sono moltiplicati e che ancora oggi permettono ai principali network di occupare prima e seconda serata (quasi sempre con un unico prodotto, ormai dilungato in ore e ore anche grazie a repliche di servizi e dibattiti – si veda il caso La Gabbia – o di spezzoni – si veda il caso DiMartedì che ha raddoppiato l’appuntamento con la copertina di Maurizio Crozza) con prodotti dai costi di produzione bassi (molto più bassi se confrontati con altri generi come il varietà o i reality). La sopravvivenza dei talk è evidentemente correlata alla capacità di conduttori e autori di prevedere varietà di temi, aprendo anche ad argomenti più leggeri e che, a dispetto di referendum vari, scandali bancari e panama papers, pare siano avvertiti dal pubblico televisivo in maniera più sensibile.
Una tendenza recente e che sembra accomunare i principali talk show di approfondimento politico che vanno in onda la sera è quella di occuparsi di temi legati alla alimentazione. Non mettendo ai fornelli i politici come fece Bruno Vespa a Porta a Porta con Massimo D’Alema, ma proponendo dibattiti più o meno utili e interessanti e talvolta angoscianti servizi su rischi, truffe e anomalie riguardanti il cibo.
Dalle inchieste di Ballarò sul grano e sul falso cibo biologico, ai servizi di DiMartedì su sushi, caffè, tisane, carne alla brace, surimi e aperitivi, passando dalle immancabili diete di Matrix (che ieri, a sorpresa, non è andato in onda – la puntata dedicata alla chirurgia estetica è stata spostata a stasera non si sa per quale motivo), fino ai reportage de La Gabbia su olio e mozzarelle. Il tutto mentre Il Fatto Quotidiano pubblica l’inserto Buono curato da Michele Santoro e dalla sempre più vegetariana Giulia Innocenzi e Giuseppe Cruciani a La Zanzara si diverte a provocare gli animalisti brandendo un salame in mano.
A fare da apripista sono stati negli scorsi mesi due programmi molto popolari che poco hanno a che fare con i talk show politici: Le Iene, con servizi (soprattutto di Nadia Toffa) su alimentazione vegeteriana, olio di palma e pomodori, e Report con inchieste ad hoc su caffè e pizza che molto hanno fatto discutere.