Suspectes, thiller rosa in onda su Mya
Seppur con un giorno di ritardo, vi segnalo un nuovo telefilm, in onda per i prossimi lunedì -fino al 28 aprile- sul canale di Mediaset Premium Mya, intitolato “Suspectes” -noto internazionalmente come “Secrets. Every woman is a suspect”-. Francese, andato in onda nell’estate scorsa sul canale M6 (quello della versione transalpina di “Camera Cafè”), ha
Seppur con un giorno di ritardo, vi segnalo un nuovo telefilm, in onda per i prossimi lunedì -fino al 28 aprile- sul canale di Mediaset Premium Mya, intitolato “Suspectes” -noto internazionalmente come “Secrets. Every woman is a suspect”-. Francese, andato in onda nell’estate scorsa sul canale M6 (quello della versione transalpina di “Camera Cafè”), ha ottenuto buoni risultati d’ascolto: 21% di share e 5 milioni di telespettatori di media. Dopo il salto, la gallery.
Sceneggiato da Celine e Martin Guyot (già al lavoro su “Il giudice e il commisario”), la storia si presenta fin dal primo episodio come un thriller dove le donne sono assolute protagoniste: il cadevere che irrompe durante un cocktail in quel di Bordeaux rompendo una vetrata è di una donna, così come di 4 donne sono i nomi scritti su una lista che il corpo tiene stretta in una mano.
Al poliziotto Stan Lamerat (Saïd Taghmaoui, “Hidalgo”) spetta il compito di rintracciarle, dopo che una di queste viene uccisa. L’indagine si fa più complicata nello scoprire che le tre donne rimaste in vita non hanno nulla in comune tra di loro, oltre che giurare di non essersi mai incontrate.
A lui capire se mentono o se sono cadute nella trappola di un abile serial killer. Marina Devaux (Ingrid Chauvin, nota per “Il giudice e il commissario”) è una casalinga modello, Claude Perkins (Karina Lombard, “The L Word”), un chirurgo plastico senza peli sulla lingua e Juliette Valle (Elodie Frenck, “Guerra e pace”) lavora in un’azienda di cosmetici.
Gli amanti del thriller apprezzeranno sicuramente questa serie, che contiene tutti gli elementi classici del genere, rispettando i canoni ed incuriosendo lo spettatore puntata dopo puntata. Ancora una volta, come con “Mystère”, la Francia si conferma assieme a Germania e Inghilterra la più intraprendente in una produzione seriale più vicina possibile a quella americana, senza però tradire l’impronta nazionale delle ambientazioni e delle caratterizzazioni.