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Surange Perera: “Ero Hanif in Vivere. Sono rimasto nel mondo dello spettacolo, ma il mio lavoro è al ristorante”

TvBlog per la rubrica TvOff ha intervistato Surange Perera, che nella soap Vivere interpretava il maggiordomo Hanif: “In tv faccio piccole cose. Quando serve mi chiamano, ma il mio lavoro è quello del ristoratore”

pubblicato 21 Ottobre 2018 aggiornato 31 Agosto 2020 20:38

Lo trovi stabile a Milano, all’interno del suo ristorante, il Serendib. Ma per il pubblico televisivo Surange Perera resterà per sempre Hanif, il maggiordomo di Villa Visconti in Vivere.

Tutto nacque quando i produttori vennero a cercarmi e mi proposero un provino”, racconta a TvBlog. “Mi presero subito, in precedenza avevo ricoperto ruoli minori in alcune pubblicità”.

Classe 1956, Surange è arrivato in Italia dallo Sri Lanka quarantadue anni fa. “Ho una compagna e due figli e nel 1993 ho aperto questo ristorante, dove propongo la cucina tipica indiana e della mia terra”.

Vivere, prima soap opera italiana di casa Mediaset, vide la luce il primo marzo del 1999 per chiudere nove anni dopo. L’exploit fu immediato, con picchi del 35% di share toccati nel gennaio 2001, fino al sofferto trasloco all’ora di pranzo per lasciar posto a Centovetrine.

Da Andrea Gherardi (Lorenzo Ciompi) a Bruno De Carolis (Paolo Calissano), passando per Eva Bonelli (Beatrice Luzzi) e Marco Falcon (Davide Silvestri). I personaggi di Vivere regalarono rapida celebrità ai loro interpreti, che man mano abbandonarono però il progetto tentando di percorrere altre strade. Complice anche il loro addio arrivò il declassamento della soap su Retequattro, con escamotage narrativi (come il salto temporale del settembre 2007) e una profonda mutazione del cast che ne provocarono il declino e l’inevitabile soppressione, avvenuta nella primavera del 2008.

Una lunga storia vissuta in pieno da Surange, presente dal primo all’ultimo episodio. “Grazie Hanif, puoi andare”. Per un decennio la frase gli venne ripetuta senza sosta dai vari inquilini di Villa Visconti, la lussuosa abitazione che esternamente aveva le fattezze della reale Villa Cornaggia, che sorge su uno scoglio a picco nel lago di Como. Qui si alternarono diverse famiglie: dai Gherardi ai Moretti, passando per i fratelli Sarpi e i Monteleone. Hanif, paradossalmente, fu l’unico a non traslocare mai.

Quanto tempo ti occupava la partecipazione in Vivere?

“Essendo il maggiordomo avevo poche battute. L’impegno sul set dipendeva dalle scene da girare. A volte lavoravo molto, a volte meno. Mi convocavano due o tre volte la settimana”.

Dove giravate?

“Prima gli studi per gli interni erano a Milano, in un secondo momento li spostarono a Torino. Per le esterne invece i ciak erano a Como”.

Che ricordi hai del set?

“Le scene si ripetevano più volte. Non era faticoso, lo trovavo divertente. Capitava che i registi cambiassero dopo un paio di mesi. Ce n’era uno principale che ruotava con degli altri”.

Sei rimasto in contatto con qualcuno del cast?

“Sì, ci scriviamo su Facebook. Vederci è difficile, dato che molti di loro sono di Roma. Quando passano per Milano succede che vengano a trovarmi. Ma sui social sono in contatto con tutti, attori ed operatori”.

Dopo Vivere hai proseguito l’avventura sul piccolo schermo?

“Ho fatto tanti lavori, piccole cose. Ho fatto un’apparizione nella serie I Fratelli Benvenuti con Massimo Boldi ed Elisabetta Canalis e ho rivestito piccole parti in Love Bugs”.

C’è poi stata l’esperienza a Ciao Darwin.

“Esatto, ho lavorato con Paolo Bonolis nel suo programma. Qui venivo spesso utilizzato come figurante nei ‘viaggi nel tempo’, interpretavo diversi personaggi”.

Vieni ancora riconosciuto?

“Sì, succede che mi riconoscano. A volte vengo fermato”.

Quindi non hai mai abbandonato il mondo della tv.

“Sono sempre rimasto nel mondo dello spettacolo, quando serve mi chiamano, il mio lavoro però resta quello del ristoratore”.