Home Sky Atlantic Succession: i Roy salutano con un’ultima puntata che racchiude tutta la forza di una serie indimenticabile

Succession: i Roy salutano con un’ultima puntata che racchiude tutta la forza di una serie indimenticabile

La serie tv di Sky e HBO ci saluta con la scelta del nuovo CEO e una lotta spietata tra tutti i personaggi.

29 Maggio 2023 14:45

A tre giorni di distanza da La Fantastica Signora Maisel, è già tempo di un altro finale di serie in questo strano mese di maggio che si porterà via due esempi gioielli di elegante manifattura seriale. Succession chiude il suo percorso lungo quattro stagione con un episodio da 88 minuti disponibile su Sky e NOW in streaming in versione originale (per il doppiaggio bisognerà aspettare lunedì 5 giugno). Il finale di Succession è la perfetta chiusura di una spietata satira su una saga familiare e di potere che ricorda quella dei Murdoch. I Roy per l’ultima volta, ci dimostrano quanto possa logorare il potere e quante facce può avere l’infelicità. Naturalmente nei paragrafi che seguono troverete spoiler sulla quarta stagione e in particolare sul finale di Succession.

Il Finale di Succession, cosa è successo?

ATTENZIONE SPOILER

L’episodio finale di Succession che conclude la quarta stagione e tutta la serie è un’ode alla forza della serie creata da Jesse Armstrong. Un finale che racchiude i personaggi e l’essenza stessa di una serie che resterà nella storia della tv mondiale. Succession è l’esempio vivido della forza della scrittura sopra ogni effetto speciale. Un dramma familiare come tanti, elevato a prestigioso prodotto d’autore grazie alla capacità della parola, alle inquadrature che vivono le emozioni dei protagonisti. I personaggi sono la chiave della lunga serialità. Le loro storie, le modalità in cui si sviluppano, la capacità di diventare parte della vita degli spettatori, è quello che differenzia una serie tv dalle “fast serie” da uso e consumo immediato. Succession non è un elemento di un catalogo, ne è il suo perno.

Succession

La ricerca di un erede, la costruzione di una “successione”, è fin dal titolo, il fulcro del racconto. La serie inizia con un padre Logan Roy (Brian Cox), fondatore di un impero dei media e dell’intrattenimento, che è a caccia del proprio erede, cercandolo magari tra i figli. Non Connor (Alan Ruck), il maggiore, che ha scelto una strada diversa lontana dall’azienda, magari uno tra Kendall (Jeremy Strong), Shiv (Sarah Snook) e Roman (Kieran Culkin). Questa lotta porterà a scontri feroci tra fratelli, tra padre e figli, passerà per tentativi di scalate, acquisizioni e terminerà con la lucidità di Shiv che nell’ultima puntata di sempre dice ai fratelli quello che tutti abbiamo sempre pensato “A papà non interessava la successione” che ha promesso a tutti “ma mettere ogni giorno un piede avanti all’altro”. Anni di tentativi di impressionare un padre burbero e assente, senza ottenere mai nulla se non fragilità e insicurezze.

Kendall, Shiv, Roman sono anime solitarie in una prigione dorata. L’ultimo episodio di Succession conferma la disillusione sarcastica di Jesse Armstrong verso ogni forma di potere e ricchezza. Marionette umorali, guidate dalle emozioni di un istante, prive di ogni capacità strategica.

Succession chi è il nuovo CEO? Un “eroe” che non sapevamo di volere

Nell’ultima puntata di Succession i fratelli Roy sono spaccati. Shiv è ormai finita tra le braccia potenti della GoJo dell’imprenditore svedese Lukas Matsson (Alexsander Skarsgard), convinta di diventare il CEO americano della nuova Royco. Kendall è deciso a cercare di cambiare i voti del consiglio d’amministrazione finale e mantenere la guida della società. Intanto Roman, stravolto dalla nottata elettorale in cui la ATN guidata da Tom Wambsgans (Matthew Macfayden) ha annunciato come vincitore delle elezioni il repubblicano estremista Mencken nonostante forti contestazioni, si è rifugiato dalla madre. Ed è proprio a casa della madre che Succession ritrova il suo spirito delle origini. I tre fratelli si ritrovano, litigano, discutono attraverso silenzi ancor più che grida, fino alla svolta notturna: Matsson ha cambiato idea e mollato Shiv. I tre fratelli vivono così quella che sarà la loro ultima notte da fratelli, ritrovando l’unità perduta.

Ma la felicità dura poco. I tre appaiono uniti, sembrano pronti a cambiare le sorti del voto, mantenere la guida della società affidandola a Kendall che sarà il nuovo CEO. Finché non capita l’imponderabile. Shiv scopre che è Tom il nome scelto da Matsson come nuovo CEO. Suo marito, padre di suo figlio con cui ha un rapporto instabile come è tutto nella vita di Shiv, ha operato l’ennesimo tradimento dopo quello della scorsa stagione. Tom è l’inetto di “sveviana” memoria che trova soddisfazione nel suo essere perfettamente imperfetto. La creta che si modella alla bisogna, che sa come il non agire rappresenti un agire. Mentre Greg (Nicholas Braun) è l’arrogante, ambizioso che cerca di trarre un vantaggio da ogni situazione, Tom nasconde le sue ambizioni nel prosi con deferenza verso tutti. Non fa paura, non sembra pericoloso ed è questa la sua forza.

Prima del voto decisivo, Shiv ha un improvviso moto di lucidità. Vedere Kendall proporre l’amico-rivale Stewey come presidente non operativo, vederlo appoggiare i piedi sulla scrivania del padre, probabilmente le ha fatto ricordare perché abbia sempre tentato di contrastare l’ambizioso e sregolato fratello. Ogni limite a quel punto si rompe e in una litigata violenta come forse mai prima in cui i fratelli si gridano ogni loro verità un tempo taciuta per opportunismo, Shiv realizza di non poter votare per loro. La Royco passa così di mano e Tom, l’inetto Tom, il marito di Shiv, il padre di suo figlio, è il nuovo CEO. E Shiv ha ancora una volta un piede dentro quella porta.

Succession come finisce? L’ultima scena

La scena finale di Succession ci fa vedere Kendall in abiti “borghesi” senza la divisa dirigenziale, lo sguardo perso verso l’Oceano e un orizzonte di cui non ha più il controllo. L’ultima di tre scene mute, senza dialoghi, sui tre fratelli. Roman è al bar, sorseggia un drink con il suo sguardo fragilmente spietato, un fragile psicopatico come è stato per tutta la serie. Shiv, sguardo dimesso, aspetta in macchina il neo CEO, che fiero e baldanzoso, allunga la mano alla moglie. Tom che si era umiliato per Logan, che aveva subito ogni angheria, ritenuto inadatto sempre a tutto e a tutti, è ora l’emblema del nuovo potere. Un potente benvoluto da tutti ma che sa essere spietato.

Succession, ci saranno gli spinoff?

Succession è finito. Le quattro stagioni e i 39 episodi resteranno negli scaffali più alti della serialità di tutti i tempi. Non ci sarà una quinta stagione. Ma la serie potrebbe proseguire in altre vesti? A lungo si è rumoreggiato della possibilità di uno spinoff magari su uno dei personaggi esterni alla famiglia. Il finale sembra scacciare del tutto questa ipotesi, allontanata anche da Francesca Orci, responsabile drama di HBO, che nei giorni scorsi aveva detto come lo ritenesse improbabile e che Jesse Armstrong stava già pensando a una nuova storia da raccontare. E non potremmo che essere più d’accordo: le cose belle per essere apprezzate devono avere una conclusione certa.

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