Appassionante, coinvolgente e capace di raccontare i toni dell’attualità come pochi altri generi sanno fare, ma anche difficilissimo nel trovare quell’equilibrio che lo renda davvero affascinante. Non a caso i legal drama davvero riusciti sono pochi. Lisa Nur Sultan, con Studio Battaglia 2, prosegue nel tentativo di regalare alla tv italiana un legal nostrano capace di agganciare un pubblico poco avvezza a queste dinamiche.
La recensione di Studio Battaglia 2
Sì, la serie è remake dell’inglese The Split, ma Lisa Nur Sultan è una delle poche sceneggiatrici italiane che ha davvero capito il significato della parola “adattamento” (come ha anche brillantemente dimostrato in Call My Agent Italia). Studio Battaglia 2 riesce ad affrancarsi sempre di più dall’originale, prendendosi anche qualche rischio.
Per una serie in onda su Raiuno e RaiPlay la parola d’ordine, lo sappiamo, deve essere familiarità. Così Studio Battaglia fa della famiglia il perno centrale del racconto, prima ancora dello studio legale. Nel primo dei tre nuovi episodi è evidente come i casi di puntata servano solo a dare ulteriori spinte ai personaggi affinché rivelino molto di più di loro stessi rispetto alla prima stagione.
Una scelta che sicuramente paga in termini di family drama, offrendo al pubblico una serie con situazioni di facile immedesimazione. Ma in termini di legal drama? Ecco che Studio Battaglia 2, nella scelta di cedere il passo più alle situazioni private dei personaggi che dei loro assistiti, diventa meno legal, perdendo un’occasione per la tv pubblica di insistere su un genere poco esplorato.
Non vuol dire che la serie non hanno scene dedicate al genere: ma anche la scelta del caso orizzontale di stagione (ovvero quello di una mamma influencer che vorrebbe divorziare dal marito manipolatore) a primeggiare è sempre l’elemento della famiglia.
Questo non toglie qualità a Studio Battaglia che, come avevamo già avuto occasione di scrivere per la prima stagione, si conferma come una piacevole visione nel panorama di storie proposte da Raiuno. La seconda stagione, però, torna sui binari più sicuri di una dimensione già nota ai telespettatori.