Striscia la notizia, servizio su Botteri: il programma si difende ma c’è il precedente (VIDEO)
Le polemiche sono scoppiate solo ora, ma durante una gag del deep fake di Mara Venier, qualche mese fa la giornalista era già finita nel mirino del programma satirico.
Ieri sera abbiamo raccontato la polemica che sta imperversando su Striscia la notizia da diverse ore, polemica centrata sul servizio dedicato all’aspetto estetico di Giovanna Botteri che ha destato l’indignazione del web, del Cpo Fnsi, dell’Usigrai, del Cnog e Giulia Giornsliste che hanno espresso piena solidarietà alla giornalista.
Sui social l’aspetto che più ha colpito nella vicenda è che il programma, ma soprattutto Michelle Hunziker (voce del servizio incriminato) avrebbero contribuito ad un atto di body shaming, accusa dalla quale la conduttrice ha voluto prendere le distanze parlando di “fake news“
? FAKE NEWS ALERT #GiovannaBotteri @Striscia pic.twitter.com/iGh3kyGWpW
— Michelle Hunziker (@m_hunziker) May 2, 2020
Abbiamo sottolineato la difesa di Striscia che ha precisato in un comunicato trascritto sul suo sito:
Di questi tempi si parla tanto di fake news, ma eccone un esempio concreto.
Striscia fa un servizio a favore di Giovanna Botteri, ma molti commentatori da bar che esprimono opinioni per sentito dire scrivono che ce la siamo presa con lei.
Diciamo subito che per non cadere nell’errore sarebbe bastato ascoltare il rientro in studio di Gerry Scotti: “Brava, brava Giovanna, vai avanti così nel tuo importante lavoro e non badare a chi sta a guardare il capello…”.
Dopo il servizio andato in onda nella puntata di Striscia il 28 aprile scorso, dove si dava conto della fresca messa in piega dell’ottima Giovanna Botteri, siamo stati accusati di aver fatto volgare ironia sul suo aspetto fisico.
In realtà è da tempo che su alcuni media e nei social Giovanna Botteri viene presa di mira per il suo look, a detta di molti non particolarmente curato. E il servizio di Striscia, partiva proprio da questo per mostrare come Giovanna nell’ultimo collegamento da Pechino avesse sfoggiato una nuova pettinatura, quasi a smentire le critiche malevole piovutele addosso.
Insomma, parliamo di cose serie e certamente il bodyshaming lo è e va combattuto con ogni mezzo, ma non confondiamolo con una messa in piega.
Dunque il fuoco della polemica ha preso vita solo ultimamente, ma facciamo un passo indietro e andiamo alla puntata di Striscia del 24 febbraio 2020: durante un filmato nella tecnica del deep fake di Mara Venier imitata da Francesca Manzini, Giovanna Botteri viene coinvolta per lo stesso motivo che ha portato al boom di polemiche: “Ma come si è pettinata? Ma c’ha il ciuffo putrido di Morgan – recita – ma non ci sta un balsamo a Pechino? In Cina hanno riaperto le fabbriche, le aziende. Solo i parrucchieri sono rimasti chiusi? Ammazza oh che zozzeria! E guardate com’è vestita!”
Vengono quindi mostrati alcuni frammenti del Tg1 compresi tra l’11 e il 18 febbraio sottolineando l’abbigliamento uguale a se stesso giorno dopo giorno con una serie di battute (ironiche o no lasciamo spazio alle interpretazioni soggettive): “‘Sta stracciona nun s’è cambiata” o “Stesso maglioncino color topo di fogna” concludendo con un colpo di grazia: “Ho capito perchè in Cina vanno in giro con le mascherine, mica per il coronavirus, no! Per quella zozzona della Botteri che non si cambia maglia da un mese“.
E allora come mai la bufera è scoppiata solo ora? Qual è la vera chiave di lettura che si può trovare in una vicenda che ha alzato “un polverone incredibile” come detto dalla Hunziker ora nell’occhio del ciclone? Alla luce di questo ulteriore particolare è stata scavalcata la linea che divide la satira dalla discriminazione (tema sempre più all’attenzione degli spettatori)?
Sono domande spesso saltate fuori quando un naso si è storto più dell’altro alla visione di certi servizi trasmessi dal programma ma non hanno mai trovato una risposta concreta all’unisono. E chi vi scrive non ha dubbi che le stesse domande torneranno a ricicciare fuori come la questione pandoro/panettone a Natale…