Striscia La Notizia rivela “Gianni Versace aveva rapporti con l’ndrangheta”
Scoop di Striscia La Notizia. Nell’edizione in onda fra poco il Tg satirico di Antonio Ricci farà ascoltare al pubblico l’audio di una scottante testimonianza del “pentito numero uno della mafia calabrese“. L’uomo ha raccontato a Gianluigi Nuzzi, giornalista di Libero già autore di Vaticano Spa, dei rapporti fra Gianni Versace, lo stilista ucciso negli
Scoop di Striscia La Notizia. Nell’edizione in onda fra poco il Tg satirico di Antonio Ricci farà ascoltare al pubblico l’audio di una scottante testimonianza del “pentito numero uno della mafia calabrese“. L’uomo ha raccontato a Gianluigi Nuzzi, giornalista di Libero già autore di Vaticano Spa, dei rapporti fra Gianni Versace, lo stilista ucciso negli Stati Uniti nel 1997, e l’ndrangheta calabrese, in particolare con il boss Paolo De Stefano.
Rapporti di amicizia, di aiuti reciproci e finanziari, prestavano i soldi un po’ a tutti. De Stefano mi ha detto che, in sostanza, lui aveva Gianni Versace nelle mani: lo gestivano sotto il profilo economico. Loro ce l’avevano in pugno, questo lo so per certo. Avere in pugno, significa fare tutto ciò che uno vuole: questo è un dato certo che non ho mai detto perché nessuno me lo ha mai chiesto. Coco Trovato, che rappresentava la famiglia De Stefano a Milano, forniva la droga alla famiglia Versace. C’è stato un periodo che Coco Trovato aveva assunto una posizione di grande rilevanza, quindi aveva un potere economico imponente: è possibile che abbia potuto prestare dei soldi a Versace. Sulla base di questi elementi che sono a mia conoscenza posso immaginare che Gianni Versace sia stato ucciso per un problema di debiti. I tentativi di profanazione della tomba dello stilista vengono interpretati dal testimone come un chiaro segnale: “Questo potrebbe essere un messaggio ai familiari per dire: ‘vedete che ci dovete tornare i soldi’.
Queste rilevazioni sono contenute nel libro di Nuzzi “Metastasi – Sangue, soldi e politica tra Nord e Sud. La nuova ’ndrangheta nella confessione di un pentito” e non si limitano a Gianni Versace:
La ’ndrangheta aveva rapporti un po’ con tutti gli imprenditori locali di Milano. Gestivano tutto il mondo imprenditoriale a Milano. Era un progetto che coinvolgeva anche Cosa Nostra.