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Fabio e Mingo indagati, Striscia la Notizia collabora con la Procura

Gli ex inviati di Striscia indagati per simulazione di reato dalla Procura di Bari: al centro il servizio sul presunto falso avvocato del marzo 2013.

pubblicato 11 Maggio 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 15:06

Fabio e Mingo indagati per simulazione di reato per il servizio sul falso avvocato realizzato nel 2013 per Striscia la Notizia: per la Procura di Bari l’avvocato smascherato dagli ex inviati del tg satirico di Canale 5 è un attore. Da qui l’iscrizione nel registro degli indagati di Fabio De Nunzio e Domenico ‘Mingo De Pasquale, del ‘finto avvocato’ e di altre due persone che avrebbero partecipato alla realizzazione del servizio, ma di cui non sono state rese note le generalità.

L’indagine – condotta dal pm Isabella Ginefra e affidata al nucleo di polizia giudiziaria dei Carabinieri di Bari – sarebbe partita subito dopo la messa in onda del servizio su segnalazione dell’Ordine degli Avvocati. Proprio la Procura di Bari avrebbe, quindi, messo ‘la pulce nell’orecchio’ a Striscia in merito al comportamento dei suoi ‘corrispondenti’, inviando, agli inizi di aprile, una richiesta di informazioni su quel servizio.

Da qui sarebbe partita una sorta di ‘indagine’ interna a Striscia che ha portato al licenziamento della coppia e anche a una doppia denuncia per truffa, sporta sia da Mediaset che da Antonio Ricci, depositata presso gli uffici giudiziari di Bari.

Fabio e Mingo, dal canto loro, continuano a dirsi “sconcertati dagli atteggiamenti ostili che stiamo riscontrando attraverso la stampa” e aggiungono:

“Per ben diciannove anni abbiamo collaborato fedelmente dando il massimo della nostra professionalità nel rispetto di ogni indicazione ricevuta, anche se non sempre condivisa. Quando le autorità competenti riterranno utile ascoltarci risponderemo con lealtà e serenità. Siamo i primi a voler conoscere le fila di questa assurda vicenda nella quale ci si vuole coinvolgere”.

Fabio-Mingo-Falso-avvocato

Un (neanche tanto) velato scambio di accuse, quindi, tra ex inviati e tg satirico, scambio che non accenna a diminuire. Anzi. In una ulteriore nota, infatti, Striscia, sottolineando la piena collaborazione con la Procura, afferma di aver fornito all’autorità giudiziaria il filmato decisivo per l’individuazione dell’attore:

“Striscia la notizia, poco dopo la messa in onda del servizio, ha fornito all’autorità giudiziaria il video, senza oscuramento volti e modifiche audio, che ha permesso l’identificazione del “falso avvocato” e dell’auto. La redazione pugliese, nella persona della signora Corinne Martino, aveva sostenuto di aver subito un furto del materiale girato e quindi di essere impossibilitata a fornirlo.”

La richiesta di informazioni della Procura di Bari, quindi, sembrerebbe risalire all’aprile 2013 e non aprile 2015. Ma si tratta di ipotesi dedotte dalle note Ansa e dalle dichiarazioni di Striscia.
La certezza è che la nota diffusa dall’Ufficio Stampa di Striscia chiama in causa la moglie di Mingo, Corinne Martino, e sembra gettare benzina sul fuoco con la storia del furto del materiale oggetto dell’indagine.
Non finisce certo qui.

Striscia La Notizia