Striscia la notizia, il bar (senza scontrini) dell’Agenzia delle Entrate e lo scoop che diventa saga tv
Striscia la notizia, il bar dell’agenzia delle entrate senza scontrini e un certo tipo di tv che trasforma uno scoop in una saga ad episodi
È trascorsa esattamente una settimana da quando Striscia la notizia ha trasmesso il primo servizio dedicato al bar di una sede romana dell’Agenzia delle Entrate che non emette scontrini. Uno scoop – in realtà realizzato dal tg satirico di Canale 5 già nel 2018 – che si è trasformato presto in una sorta di saga televisiva ad episodi, portando alla trasmissione Mediaset ascolti, visibilità sui media e presenza nell’opinione pubblica (cosa non scontata in questo periodo storico).
Scovare una notizia, cavalcarla, spettacolarizzarla e spremere il filone è d’altronde uno dei marchi di fabbrica di un certo tipo di televisione considerata combattiva, talvolta aggressiva, come è quella di Antonio Ricci. E così – tanto per citarne alcune – dopo le campagne portate avanti in questa stagione contro l’onorevole Aboubakar Soumahoro, contro Massimo Giannini, contro la Rai (Rai Scoglio) e contro le borseggiatrici in azione nelle metropolitane di Milano, ecco servita la nuova battaglia targata Striscia la notizia.
Dopo il servizio di martedì 21 marzo nel quale è stata immortalata la reazione violenta del barista (“Prendo il coltello e vi ammazzo“), che ha spintonato Jimmy Ghione e il suo cameraman, il programma attualmente condotto da Gerry Scotti e Francesca Manzini è tornato sulla vicenda il giorno dopo, mercoledì 22, interpellando alcuni dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Eur 6 – Roma (zona Torrino).
Lo ha fatto anche giovedì 23 mostrando come il barista fosse ancora regolarmente al suo posto e chiedendosi quanti soldi siano stati evasi dal 2018. Ed ancora, venerdì 24, raccogliendo le parole di un dipendente dell’Agenzia delle entrate secondo cui “dovreste ringraziarmi che mi sono messo in mezzo, così ho evitato una strage“. Ma soprattutto ha allestito un discutibile sketch posizionando fuori dall’Agenzia un banchetto (il Jimmy Bar) e facendo finta di servire caffè “nero” e stampare fotocopie in bianco e “nero” ai dipendenti in entrata.
Ed ancora ieri sera, lunedì 27 marzo, con duplice servizio. Quello di Ghione, per denunciare che l’Agenzia di Roma 6 è ora “blindata” in quanto gli utenti vengono controllati all’esterno dal personale e poi fatti entrare (intanto il barista è sempre al suo posto, ma finalmente fa gli scontrini). E quello di Enrico Lucci, che ha chiesto ad alcuni politici di commentare la vicenda (molti di loro hanno detto di ignorarla e in studio Gerry Scotti ha replicato bruscamente: “Ma come? L’ha visto tutta Italia!“). Finita qui? No, stasera andrà in onda una sorta di Var dell’episodio, mettendo sotto la lente di ingrandimento la guardia giurata che “anziché intervenire per calmare l’aggressore, scappa via di corsa verso l’uscita“. La stagione tv è ancora lunga.