Striscia la Notizia: il minimo sindacale dell’ironia e della satira, con la coppia Siani-Argentero che non sfonda
La nuova coppia composta da Alessandro Siani e Luca Argentero non ha sfondato nella prima puntata della 35° edizione di Striscia la Notizia.
Striscia la Notizia è tornata questa sera, nell’eterno access prime time di Canale 5, con la trentacinquesima edizione.
Questa prima tranche di puntate della nuova stagione del telegiornale satirico di Antonio Ricci ha visto l’esordio di una nuova coppia formata da Alessandro Siani, dietro il bancone di Striscia per la seconda edizione consecutiva dopo l’esperienza dell’anno scorso al fianco di Vanessa Incontrada, e Luca Argentero, reduce dal grande successo di questi ultimi anni della fiction Rai, Doc – Nelle tue mani, più volte citata, tra l’altro, in questa prima puntata.
Senza preamboli e inutili perifrasi, una prima affermazione è chiara e concisa: la coppia Siani-Argentero, perlomeno in questa prima puntata, non ha sfondato.
Non si può certo dire che non ci sia stata né chimica, né complicità tra il comico napoletano e l’attore torinese, anzi. Il problema è che l’affiatamento visto, unito ad altre componenti che andremo a sciorinare, non ha portato a Striscia quella botta energizzante solitamente garantita quando c’è una novità.
Striscia la Notizia, tra l’altro, opera sempre così. Tolta la rivoluzione post-Affari Tuoi dell’edizione 2004/05, il tg satirico ha sempre apportato qualche piccolo cambiamento ogni tanto, soprattutto nella conduzione, senza intaccare più di tanto la propria forma.
Alessandro Siani e Luca Argentero sono risultati troppo dipendenti dal gobbo, con scarse capacità di improvvisazione. Già il format di Striscia, è corretto dirlo e ribadirlo, non permette a chi conduce troppo svago e digressione, ma rimanere troppo ancorati al copione produce una puntata monotona, priva di mordente.
Argentero, alle spalle, aveva una sola esperienza come conduttore, breve e dimenticabile, nel 2011 a Le Iene Show, mentre Siani non ha tempi e ritmi per condurre un programma “fast” come Striscia.
Dalla conduzione, passiamo ai contenuti dove Striscia la Notizia si conferma il minimo sindacale dell’ironia ma soprattutto della satira.
Messo da parte il monologo iniziale e soprattutto il monologo di metà puntata che definire satirici sarebbe già un complimento, il compendio dei filmati visti si può scrivere con la parola sfottò, dal Tapiro D’Oro di Staffelli al PD alle battute di Bruno Vespa/Giampaolo Fabrizio su Fratelli D’Italia, passando per altre freddure e osservazioni prese in prestito dai meme condivisi sui social. Sfottò visto e rivisto, sentito e risentito.
Alla fine, il linguaggio di Enrico Lucci, decisamente noto e per nulla inedito, risulta quasi all’avanguardia se messo al confronto con il resto.
Striscia lo Striscione e I Nuovi Mostri, forse, rimangono i momenti più godibili del programma.
Il livello della scrittura si può tranquillamente riassumere con questa battuta: “Luca, tu sei dottore ma noi non possiamo essere così pazienti!”.
C’è poco altro da aggiungere.
Anche I Sansoni, novità nella squadra degli inviati, hanno portato un servizio che ha ricordato i finti trailer di Maccio Capatonda. Novità, per modo di dire.