Storie Maledette: nuova stagione in autunno su Raitre

La quindicesima stagione di Storie Maledette, composta da sole tre puntate, si è conclusa giovedì 4 febbraio, con qualche polemica legata all’ultimo caso affrontato, quello di Luca Varani, in carcere per l’aggressione con l’acido a Lucia Annibali. Quest’anno la trasmissione di Franca Leosini ha guadagnato, con merito, la prima serata del giovedì sera, dopo 14 stagioni in seconda (se non terza) serata di sabato, scontrandosi frontalmente con due colossi degli ascolti, Don Matteo e Il Segreto, ma riuscendo comunque a mantenere il suo zoccolo duro tra i telespettatori e un ottimo riscontro sui social network, in particolare su Twitter.

Gli estimatori di Franca Leosini, delusi dall’esiguo numero delle puntate, possono però da oggi tirare un sospiro di sollievo: non dovranno, infatti, attendere molto per ritrovare l’amata giornalista con le sue Storie Maledette, che ritorneranno su Raitre in autunno con nuove puntate. È la stessa Leosini, dalla pagina Facebook ufficiale del programma, a confermare di essere già al lavoro per la prossima stagione:

Solo tre puntate!
Ma c’è tanto lavoro, dietro ogni puntata: lavoro di studio; di scrittura; di “confezione” del prodotto. Lavoro mio di autore e di conduttore del programma; lavoro della mia meravigliosa redazione. Ma ho già in corso di preparazione la prossima serie che sbarcherà in autunno, naturalmente… su Rai3.
Grazie per il sostegno prezioso, affettuoso, indimenticabile.
Vi porto nel cuore.
Franca
‪#‎storiemaledette‬

Ogni stagione di Storie Maledette – proprio per il duro lavoro che c’è dietro – ha sempre dedicato spazio a cinque, massimo sei casi. Ce lo spiegava perfettamente, in una delle nostre interviste, Franca Leosini:

Considera che ogni volta che mi metto al lavoro per una stagione è come se scrivessi un libro. Sono autore unico della trasmissione e quindi puoi immaginare quanto lavoro ci sia dietro a una sola puntata. Probabilmente se cercassi di fare più puntate Storie Maledette non sarebbe così, perderebbe in qualità. Per ogni caso studio gli atti giudiziari dalla prima all’ultima parola, studio la psicologia dei personaggi, l’ambiente in cui si è svolta la storia, scrivo dalla prima all’ultima parola. È un lavoro talmente intenso che fare più puntate non è davvero possibile.

Quest’anno, a dire il vero, le puntate sarebbero dovute essere quattro, ma la giornalista (come ci ha raccontato) ha deciso di non mandarne in onda una, quando ha capito che l’intervistato voleva solo usarla. Chi sia costui – che tanto ha osato – molto probabilmente non lo sapremo mai.