Stephen Colbert, il debutto al Late Show tra battute, sketch ed un ringraziamento a David Letterman
Stephen Colbert ha debuttato al Late Show con battute non troppo cattive ed i ringraziamenti a David Letterman, che si è ritirato a maggio
E’ stata una premiere all’insegna delle battute non troppo irriverenti ma neanche troppo buone, quella di Stephen Colbert, conduttore dalla notte scorsa del Late Show sulla Cbs, dopo il ritiro di David Letterman a maggio. Il conduttore, che passa così da Comedy Central (dove conduceva il The Colbert Report) alla Cbs, ha rinunciato al personaggio che interpretava nel suo precedente show -una versione fittizia di sè stesso che prendeva in giro gli opinionisti politici- per un ruolo un po’ più istituzionale ed irriverente.
I primi minuti della puntata sono stati all’insegna delle presentazioni e dei ringraziamenti: dopo aver intonato l’inno americano su un campo da baseball, su una pista da bowling ed in un centro commerciale di Washington (luoghi, insomma, dell’americano medio), Colbert ha fatto il ingresso nell’Ed Sullivan Theater -lo stesso che ha ospitato lo show di Letterman, rinnovato per l’occasione- sulle note di Jon Batiste e degli Stay Human, con altri cantanti guest-star (tra cui Mavis Staples).
“Salve, Nazione”, sono state le prime parole del conduttore, “state assistendo alla storia della televisione, e come tutta la Storia, non è su History Channel. Abbiamo lavorato sodo per preparare lo show per voi. Finchè avrà nove mesi di tempo per preparare una puntata di un programma, farò questo lavoro”.
In studio era presente il presidente della Cbs Leslie Moonves, che si è prestato ad una gag in cui, grazie ad una leva di fronte a lui, poteva decidere se permettere allo show di andare in onda oppure sostituirlo con delle repliche di The Mentalist, serie tv che occupato lo slot della seconda serata con le repliche durante l’estate.
Immancabile, inoltre, un pensiero a Letterman:
“E’ possibile perdere di vista quanto Dave abbia cambiato la comicità. Il paesaggio comico è così pieno di idee di David, che a volte dobbiamo ricordare a noi stessi quanto sia in alto. Per la cronaca, non sto sostituendo David Letterman. La sua eredità creativa è come un segno con il pennarello molto alto sullo stipite di una porta, contro cui tutti dobbiamo misurarci, ma cercheremo di onorare il suo lavoro facendo il miglior lavoro possibile ed, a volte, facendo arrabbiare il network”.
Gli ospiti della premiere del Late Show with Stephen Colbert sono stati di tutto rispetto: si è passato dallo showbusiness, con George Clooney (che è stato anche uno degli ultimi ospiti di Letterman) presente giusto per dare il benvenuto al conduttore, non avendo film in uscita -i due hanno realizzato una clip di un film immaginario, con protagonista un segretario delle Nazioni Unite in smoking-, alla politica, con Jeb Bush, più interessato a fare campagna elettorale che a stare al gioco.
Presenti in studio anche la moglie ed i figli di Colbert, ma la famiglia del conduttore è presente anche nella scenografia: il pennone che si vede in studio, infatti, è della madre del presentatore, ricordo della marcia su Washington del 1963 con Martin Luther King. Un misto di battute, come “Ci sono delle persone adorabili alla Cbs. Sono molto accoglienti. Mi sembra di essere la terza protagonista di 2 Broke Girls“ o “[La scenografia] è tutta proiezione digitale. Avrei voluto che la dipingesse Michelangelo, ma si è scoperto che quella tartaruga Ninja non esiste davvero!” (immancabili, ovviamente, qualche riferimento a Donald Trump) e rituali d’obbligo per rompere il ghiaccio e presentarsi al pubblico della Cbs. Jimmy Fallon, in onda sulla Nbc con il Tonight Show, ha fatto gli auguri a Colbert (oltre ad aver partecipato ad uno sketch) che ora, dovrà riuscire a non far rimpiangere un’istituzione come Letterman.