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Stelle in fiamme e Viziati: chiedo la parola per fatto personale

Ricevo la telefonata di una persona nota, di cui ometto il nome per rispetto come si dice della privacy. Privacy, totem del nostro tempo: acqua in bocca, e tira a campare. In questo solo rispetto puro, senza buroscuse, o scuse burocratiche. La persona è un produttore di cinema e di tv. Ha appena visto su

23 Giugno 2013 10:27

Ricevo la telefonata di una persona nota, di cui ometto il nome per rispetto come si dice della privacy. Privacy, totem del nostro tempo: acqua in bocca, e tira a campare. In questo solo rispetto puro, senza buroscuse, o scuse burocratiche.
La persona è un produttore di cinema e di tv. Ha appena visto su Rai Storia una delle puntate di “Stelle in fiamme”, quella su James Dean e Anna Maria Pier Angeli, una rovente e dolorosa storia d’amore.
La puntata fa parte della serie, andate in onda all’inizio degli anni Novanta, che continua a comparire evidentemente per il successo che continua ad ottenere.
Fu una occasione straordinaria entrare nel mondo di Hollywood e del grande cinema per raccontare storie di un cinema straordinario che tutti rimpiangono, anche coloro che s’imbattono per caso in esso.
Da questo interesse sta nascendo un piccolo e importante revival come dimostra la buona accoglienza del vecchio film di Ernst Lubitch, “Vogliamo vivere- To be or not to be”, tornato di recente nelle sale.
Senza quel viaggio e le dociotto puntate non avrei potuto scrivere il libro “Come amavano (così ameremo?)”, appena uscito da Rai- Eri, in cui sono sintetizzate le storie di personaggi famosi (attori, scrittori, soprattutto scrittrici, e così via) e delle persone che le storie d’amore portano in superficia le cronache rosa ma purtroppo anche le cronache nere.
A proposito di viaggi, su Rai Storia dovrebbe essere trasmesso il mio serial docufiction intitolato “Viziati”, tre serie di dieci puntate ciascuna che raccontano la televisione e la sua tendenza, se non “mania”, a trasformare il mondo secondo le sue vedute, non sempre limpide, persuasive e corrette.
Non so quale serie e quali puntate abbiano scelto (poca informazione peccato) ma spero che venga confermata la promessa del capostruttura di Rai Storia, Giuseppe Giannotti, che già ha più volte riproposto “Stelle in fiamme”.
Che noi italiani, come tanti altri popoli, si sia influenzati, anzi a volte trasformati a causa di ricorrenti, sottili, omeopatiche iniezione di veleni d’ogni tipo, è cosa ben nota. Ma per fortuna c’era e spero ci sarà ancora una tv che sa guardare nel secchio dei veleni per ricavarne spettacoli ironici e mirati, utili e disincantati, sui vizi che vengono riforniti ogni giorno nel mare magnum dei canali.
“Viziati” propone divertimento, una drammaturgia composita, immagini e colonne sonore scelte con cura. La docufiction ebbe fortuna negli anni (2005-2010) in cui venne trasmessa. Se la rivedremo, vedremo una sintesi narrativa sull’Italia che è stata e che è. Un grande cabaret fra sorrisi e drammi, fra gioco e pensieri.