Stati Uniti, bandito il “Bip”: sono riammesse le parolacce in Tv
Ve lo dicevo, questa è l’estate delle parolacce in Tv: mentre in Italia c’è una stretta al loro uso in Tv negli Stati Uniti sono tornate a essere ammesse. Infatti secondo la sentenza di martedì scorso emessa dalla Corte d’appello di Manhattan, un panel di tre giudici, si possono pronunciare “oscenità sessuali” o “espressioni indecenti”
Ve lo dicevo, questa è l’estate delle parolacce in Tv: mentre in Italia c’è una stretta al loro uso in Tv negli Stati Uniti sono tornate a essere ammesse. Infatti secondo la sentenza di martedì scorso emessa dalla Corte d’appello di Manhattan, un panel di tre giudici, si possono pronunciare “oscenità sessuali” o “espressioni indecenti” durante trasmissioni televisive, radiofoniche, in diretta o differita senza che queste siano coperte dal “Bip”.
Secondo i giudici le parolacce fanno parte della libertà di parola tutelata dal Primo emendamento della Costituzione americana . Accolto dunque il ricorso presentato da Fox, CBS e ABC.
Di diverso orientamento erano fino a ieri le indicazioni del FCC, The Federal Communications Commission, il corrispettivo americano del AgCom, che nel 2004 era intervenuto pesantemente a regolare l’uso del turpiloquio. La stretta fu scatenata dall’affare Janet Jackson e dalla fuoriuscita del seno durante il Super Bowl. Durante quella trasmissione gli ospiti presenti, tra cui Bono, Cher e Nicole Richie si esibirono in un fuoco pirotecnico di parolacce in libertà. La finale del Super Bowl è una liturgia televisiva americana destinata alle famiglie e dunque davanti al piccolo schermo c’erano pletore di bambini ad ascoltare le colorite espressioni lanciate verso la tetta scoperta della Jackson. Tanto bastò ai giudici per imporre delle regole molto restrittive e precise in merito all’uso delle parolacce.
Ma gli americani si sa sono degli eterni bambinoni e per loro le parolacce sono una sorta di gioco o di intercalare che in molti casi hanno perso la forza prorompente del loro significato. Secondo la triade di giudici però gli americani vivono in un mondo di media, tv via cavo, internet, video giochi, ben lontano da filtri e controlli. Dunque perché accanirsi su trasmissioni televisive dove la parolaccia, durante un discorso o un commento può scappare, sopratutto se fa parte di una consuetudine di espressione? Riconoscono i giudici che la lingua inglese-americana è ricca di questo genere di espressioni a sfondo sessuale e dunque perché censurarle?
Non ha commentato la sentenza il Presidente del FCC Julius Genachowski, mentre l’associazione Parents Television Council ha definito la decisione uno “schiaffo in faccia” e il Concerned Women for America, un gruppo di avvocati per la regolamentazione delle indecenze in Tv ha sollecitato la Corte d’appello, affinché almeno trasmissioni televisive in onda via cavo, come “I Soprano” o “True Blood” dall’alto contenuto di linguaggio sessualmente esplicito siano quanto meno regolamentate.
[Via | Tuned In, Washington Post]
[Foto | Flickr]