Stanotte al Museo Egizio | Conferenza Stampa | 25 maggio 2015

Inizio conferenza stampa. Gubitosi: “Mi auguro che tutti vedano questo programma e mi auguro che tutti vadano a visitare il Museo Egizio. Questo programma ha lo scopo di essere d’intrattenimento culturale. Siamo la tv che fa più divulgazione culturale. E questo è grazie anche a Alberto Angela. Non sarà la prima “notte al museo”. Ci sarà una serie di notti al museo. Spingeremo il pubblico alla curiosità e a visitare questi musei”.

Gubitosi: “Sabato è andata in onda la giornata della legalità. E’ stato bello vedere che dopo 23 anni il ricordo non si è affievolito anzi si è rafforzato. Anche ieri è iniziata la commemorazione dell’inizio della prima guerra mondiale. Continuiamo ad affiancare l’intrattenimento con la cultura. Ringrazio Alberto Angela e Evelina Christillin”.

Evelina Christillin: “Ringrazio la Rai che ci ha fatto divertire molto e dormire poco e ringrazio ovviamente anche Alberto Angela. Tornare qui in Rai per parlare del Museo Egizio è una cosa importante e affettuosa. Nel senso buono della parola, il Museo sta letteralmente “scoppiando” di visitatori. Il nostro museo è un punto di grande richiamo. Torino è una città turistica. Sul programma, non dico nulla. Noi abbiamo solo messo a disposizione il museo. Speriamo di essere stati all’altezza del lavoro di Alberto. Ringrazio Giancarlo Leone per l’intelligenza di fare cultura su Rai 1 a questo livello”.

Alberto Angela: “Siamo arrivati al porto di destinazione. E’ stata una lunga traversata. Avevamo in mente questa cosa da molto tempo. Nei Musei, puoi girare soltanto di notte. Volevo trasferire questa sensazione notturna anche al pubblico. Quando sei da solo e hai un’opera davanti cambia tutto. L’idea di fondo del programma è questa. Abbiamo iniziato con il Museo Egizio perché è il primo museo egizio al di fuori dell’Egitto. Il programma si basa su questa formula: l’ultimo visitatore va via e il direttore ti lascia la chiave del museo fino all’alba. Ma il museo, però, non sarà fermo”.

Angela: “Parleremo di molte cose come le poesie, le parrucche, di amori, di passionalità… Per il racconto, abbiamo scelto delle persone che rappresentano dei valori per il popolo italiano: Muti, Soldini, Veronesi, Odifreddi, Pescucci,,, Il custode del Museo, invece, sarà eccezionalmente l’attore Alessio Boni”.

Angela: “Tutte le persone che abbiamo chiamato hanno risposto con entusiasmo. Con Stanotte al Museo, abbiamo trovato una formula nuova per questo tipo di programmi, adattandolo per il pubblico di Rai 1. La Rai è l’unica azienda in Europa che porta la divulgazione culturale in prima serata. E il pubblico ha fame di conoscenza e risponde positivamente”.

Angela: “Il miglior modo per combattere la violenza è la conoscenza. E’ stato un lavoro di gruppo su reperti millenari. Che la Rai faccia cultura fa parte del servizio pubblico.. E’ bello come una perla come il Museo Egizio vada in onda sulla Rai”.

Leone: “Faccio i complimenti a Evelina. Stanotte al Museo non sarà un caso isolato. Abbiamo già alcune idee per il futuro come i Musei Vaticani… Vogliamo renderlo un appuntamento stabile. E’ l’inizio di una lunga serie. La Rai non deve aver paura di portare la cultura in orari importanti. Dobbiamo permetterci il lusso di parlare il più alto possibile. L’abbiamo fatto con Benigni, con il teatro in diretta con i fratelli Servillo e Sorrentino, con la biografia di Camilleri, con la prima serata di Dario Fo, con la serata per il 25 aprile, con la giornata della legalità, con la commemorazione della grande guerra… Tutti questi avvenimenti segneranno la storia della Rai”.

Leone: “Non sarà una serie a cadenza settimanale. Dietro c’è un lavoro di mesi. Resteranno eventi a cadenza periodica”. Angela: “Sottolineo anch’io il coraggio della Rai. Abbiamo delle idee, non ci sono solo musei, ma questo primo appuntamento è servito anche per rodare la macchina. Le idee ci sono e il patrimonio così ricco ci aiuta. La cultura si sta diffondendo”.

Angela: “Il terrorimo? Bisognerebbe intervenire in modo militare perché i musei sono patrimonio dell’umanità. Questa è la violenza della guerra. Si devono salvare le persone ma anche tutto questo patrimonio. Noi abbiamo filmato alcuni siti ora in mano al terrorismo. Quando ho visto quelle immagini, siamo andati in onda con Passaggio a Nord Ovest con quelle immagini. Sono state viste da 6 milioni di persone. C’è una condivisione culturale da parte di tutti. La Rai sta acquisendo un patrimonio storico”.

La conferenza termina qui