Squadra antimafia – Il ritorno del boss | Ultima puntata 11 novembre 2016 | Diretta | Riassunto

Mazzeo è scioccato, dopo aver visto Maria.

Mentre il boss ricorda cosa successe quando vide la moglie per l’ultima volta, i clan continuano ad arrivare per il summit.

La squadra, intanto, non sa ancora dove si terrà il summit. Licata ricorda ad Anna che le restano due giorni prima di poter chiudere la questione. Dopo, sarà licenziata.

C’è un indizio: Andrea di Fusco, fratello di uno degli uomini uccisi nella villa di Zio Bartolo. Potrebbe essere alla camera ardente del fratello.

De Silva cerca di mettersi in contatto con il padre, che non si fa sentire.

Settembrini e Nigro parlano con Di Fusco. L’uomo dice loro di non sapere dove si terrà il summit, ma ha sentito che una delle moglie del boss ha avuto bisogno di cure mediche dal Dr. Paolo Costa.

All’operazione non partecipa la Bertinelli.

La ragazza continua a pensare a quello che le ha detto la madre.

Anna e Sciuto inseguono in dottore.

Il dottore apre la sua valigetta, dentro c’è la foto di Maria. Soffre di una grave forma di diabete. La donna si trova all’hotel Torre S. Angelo, ma non sa il suo nome.

Maria si sente in colpa: la guerra che sta scoppiare è colpa del suo tradimento. Ma Mezzalira la rassicura: ha fatto quello che doveva fare. La donna lo sa, ma vuole Mazzeo morto. Per tradirlo ha rinunciato a suo figlio, de Silva.

La squadra si reca nell’albergo dove scopre che Maria e Mezzalira hanno usato il nome Banti. I due hanno ancora tenuto la stanza.

Rachele attende di dire la sua alla Commissione. De Silva continua a fingere.

La presenza di Rachele viene giustificata da Mezzalira. Mazzeo vuole aspettare che arrivi anche Zio Bartolo prima di attaccare.

Nigro si rende conto che Maria è vagamente somigliante a Patrizia.

Rachele ha portato un “regalo”: de Silva, che è figlio di Maria, ignara di tutto. Tutti i presenti hanno avuto a che fare con lui.

De Silva riconosce il crocifisso rosso al collo della donna, uguale a quello che gli diede suo padre prima di lasciarlo in orfanotrofio.

La Duomo capisce che Maria è la moglie di Mazzeo. Scopre che l’auto su cui viaggiavano lei e Mezzalira è stata fornita da una carrozzeria legata ai Corda.

Settembrini e Nigro vanno ad interrogare gli operai, che cedono subito: la macchina di Zio Bartolo è andata a Cannici, che potrebbe essere il punto in cui sono andati a prendere Mezzalira.

Rachele è pronta a sparare a De Silva, ma Maria lo ferma: non possono ammazzarlo senza Zio Bartolo, a cui tocca la vendetta.

In attesa di seguire Zio Bartolo, Sciuto raccomanda a Nigro di tenersi stretta la sua famiglia.

La Bertinelli, intanto, fissa un appuntamento con il notaio.

La squadra inizia a seguire Zio Bartolo. I rinforzi stanno per arrivare.

De Silva viene tenuto in gabbia. Ma sembra sapere come liberarsi.

Maria, però, vuole parlare con lui.

Mazzeo non può più aspettare Zio Bartolo: deve attaccare.

Maria raggiunge de Silva. Capisce che è sua madre.

De Silva scoppia a piangere.

La squadra riesce a capire dove si terrà il summit.

Mazzeo inizia il suo attacco al summit.

De Silva confessa a sua madre che la sua presenza serviva a Mazzeo per arrivare lì. Vuole portarla in salvo, ma la donna non vuole lasciare Mezzalira.

Mazzeo vuole uccidere Mezzalira, che intanto cerca Maria.

La squadra, intanto, riesce a fermare Zio Bartolo.

Mazzeo si trova di fronte Maria e Mezzalira. L’uomo uccide Mezzalira davanti a Maria.

In soccorso della madre, arriva De Silva.

La squadra è arrivata, ma è tropo tardi: sono tutti scappati o uccisi. Rachele, però, è ancora lì, nascosta.

La donna uccide un poliziotto: la squadra ora è sulle sue tracce.

Settembrini riesce a trovarla. La donna lo provoca, ricordandogli l’omicidio di Marco Luna. L’uomo non regge e le spara, uccidendola.

De Silva e Maria scappano, ma ad un posto di blocco la donna viene ferita.

De Silva, seguito dal padre, cerca di salvare la madre, che gli chiede scusa. Mazzeo irrompe, dicendo a De Silva di spostarsi per uccidere la donna.

La squadra capisce che De Silva potrebbe essere ad Acireale, in una zona isolata.

Mazzeo chiede a Maria perchè lo ha tradito. La donna gli spiega che non lo amava più, così come lui non amava più lei, ormai dedito solo ad uccidere. E’ stata lei a decidere di farlo uccidere.

Maria dice a De Silva di averlo cercato per anni: ora che lo ha trovato, può morire in pace.

De Silva ora ce l’ha con Mazzeo: non gli ha mai creduto sul fatto che fosse suo padre. Ma è così: Mazzeo gli propone di comandare con lui la Sicilia. De Silva rifiuta, allora Mazzeo la fa semplice e gli dice di sparargli. Così facendo, però, non gli rimarrà niente.

Intanto, anche la squadra è arrivata al casolare dove si stanno nascondendo. Ma non trovano nessuno.

Licata è orgoglioso della squadra, per quanto fatto, ma Anna è delusa: non sarà contenta fin quando non avrà preso Mazzeo.

Sciuto pensa alla Bertinelli: doveva esserci anche lei lì.

Dal notaio, la Bertinelli riceve la chiave di una cassetta di sicurezza. Riceva una lettera, che riporta come data il giorno seguente alla sua presunta morte.

La ragazza scopre qual è l’eredità di Rosy Abate: è il suo tesoro.

Sciuto va a trovarla, ma lei è impegnata a ricoprirsi di soldi. L’uomo la chiama, ma lei non gli dice la verità.

Nigro preferisce andarci piano con Rebecca.

A casa di Settembrini, però, il collega è con Anna.

Intanto, i mafiosi hanno un nuovo boss da salutare: non è Mazzeo, di cui si sono perse le tracce, ma è De Silva. La puntata finisce.