Squadra Antimafia 7, quarta puntata 30 settembre 2015: riassunto e foto
La quarta puntata di Squadra Antimafia 7: la morte di Veronica.
Squadra Antimafia 7, quarta puntata
Il cadavere di Barca, ucciso da Calcaterra, viene ritrovato dalla polizia, che ipotizza subito possa essere stato ammazzato da Spagnardi. Domenico, intanto, sembra non ricordare nulla di quanto ha commesso, o comunque ha dei vuoti di memoria e ricordi che si confondono al suo passato.
Nel mentre Sandro deve metabolizzare il suo dolore per la perdita di Lara, e accusa Tempofosco di esserne responsabile.
La Duomo riesce a trovare il nascondiglio dei Maglio e Veronica, che però ancora una volta riescono a scappare, dopo uno scontro a fuoco con la polizia.
La Ferretti, durante l’interrogatorio con il giudice e il vicequestore Licata, accusa Tempofosco di mentire: lei non ha la chiave di Crisalide, come invece detto dal vicequestore. La donna, insieme alla figlia, vengono quindi condotte in un nuovo luogo sicuro con la scorta. Lei, però, continua a mentire e a tenere i contatti con qualcuno per recuperare la famosa chiave.
I Maglio stanno organizzando degli assalti per liberarsi in un colpo solo dei Corvo e dei Ragno. Per questo anche Carmela, la compagna di Sciuto, è in pericolo, ma viene salvata giusto in tempo dalla polizia. Ad avere la peggio sono i Corovo: si salvano solo don Alfio, suo figlio e Rachele, che riescono a fuggire e a nascondersi.
La Ferretti, nel mentre, riesce a fuggire dalla casa in cui si trova sotto scorta, e la polizia non la trova. La donna vuole cedere la chiave, ormai recuperata dal suo nascondiglio, a Veronica, in cambio di un milione di euro. Le due donne si accordano per incontrarsi.
Sandro in un attimo di rabbia contro Tempofosco dice di voler lasciare la Duomo e raggiunge Domenico, chiedendogli di aiutarlo a indagare su Crisalide, per vendicare la morte di Lara. I due decidono di ripartire dal palazzo del vecchio capo di Crisalide, per trovare degli indizi. E da lì, con l’aiuto anche della Cantalupo, risalgono a un anziano titolare di una bottega di casseforti, che aveva lavorato per Crisalide.
Grazie a lui i due poliziotti arrivano al cimitero di Taormina, dove dovrebbe trovarsi – nascosta – una cassaforte con l’archivio. Intanto Veronica ha rapito di nuovo la Ferretti, e intende ucciderla una volta che Spagnardi e i suoi abbiano trovato grazie alla chiave l’archivio.
Anna, nel mentre, ha ottenuto di poter accompagnare Calcaterra e Pietrangeli, e ha anche avvisato Tempofosco, che l’autorizza a tenerli d’occhio.
Al cimitero si trovano quindi i tre della Duomo, ma anche Spagnardi con i suoi, che mettono le mani sull’archivio. Mentre Anna avvisa Tempofosco, ecco che Domenico e Sandro attaccano i mafiosi, avendo la meglio. Solo Sapgnardi sembra salvarsi, tuffandosi in una cascata. L’archivio di Crisalide, ora, è nelle mani della polizia.
Veronica, che è riuscita a sapere da Spagnardi dell’attacco della polizia, vuole uccidere subito la Ferretti, ma qualcuno glielo impedisce e fa una strage, uccidendo tutti i Magliio: si tratta di De Silvia, che prima sembra voler risparmiare Veronica, ma poi la uccide con i saluti di Leonardino Abate.
Ecco chi è il misterioso uomo che ha fino ad ora aiutato la Ferretti.
Con l’aiuto di De Silva, la Ferretti recupera anche sua figlia e scappa insieme a lei su un elicottero, mentre la polizia nulla può fare per impedirlo.
Sandro a questo punto decide di tornare alla Duomo e mettere da parte i dissapori con Davide. Tra quest’ultimo e Anna, intanto, scatta il bacio.
La Cantalupo, dopo una dura giornata di lavoro, torna a casa e comunica al suocero che ora hanno finalmente l’archivio di Crisalide. L’uomo, rimasto solo, fa una telefonata: “La Duomo ha l’archivio. Ora possono arrivare anche a me”. È lui il Broker?