Speciale Virus – Je suis Ilan | Conferenza stampa
Il 7 maggio serata evento su Raidue con il film 24 jours, la vérité sur l’affaire Ilan Halimi e una puntata speciale del talk show di Nicola Porro
13.29 Finisce la conferenza.
13.27 Il regista: “Bisogna ricordare che quando è successo il sequestro di Ilan erano da poco avvenute le rivolte in periferia, la Polizia forse ne è stata influenzata. La Polizia ha cercato di evitare di eccitare troppo gli animi. Non ho dato addosso alla Polizia, è vero, ma nel film descrivo i fatti come sono avvenuti”.
13.23 Il regista Arcady: “Non ho voluto far pesare troppo sulla Polizia le responsabilità; avrei potuto farlo molto di più. Ilan non è stato fortunato. La Polizia si è impegnata con 400 uomini, ma non ha preso la strada giusta”.
13.18 Teodoli: “La serata televisiva sarà aperta da un incipit di Porro con altri testimoni (5-6 minuti). Poi il film alle 21.30. Al termine il programma testimonianze e dibattito con i rappresentanti di religioni monoteiste: Imam Yahya Pallavicini, presidente Coresi, comunità araba italiana, Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma e Monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia.
13.16 Zarfati: “Andrea Pontecorvo ha seguito da sempre la vicenda di Ilan, ha visto il film in francese per primo e si è reso conto della portata educativa ed emotiva”.
13.16 Teodoli spiega che la linea editoriale di Virus si adatta all’iniziativa del Progetto Dreyfus: “All’interno di questi fatti ci sono degli uomini, delle persone vive, che soffrono, che stanno male. Il film questo lo rappresenta bene”.
13.10 Domande dei giornalisti. Il regista: “Dobbiamo vedere le cose per come stanno. Sapere che esistano individui che hanno rotto la placca commemorativa di Ilan. Sono persone piene di violenza, che vogliono dire ‘Ilan non esiste più'”. Poi racconta che il sindaco della zona in cui viveva Ilan ha voluto organizzare una proiezione del film che ha suscitato una presa di coscienza, “forse non sufficiente”, ma “è stato importante”. Quindi ha chiesto ai giornalisti italiani di incitare “i vostri colleghi francesi a partecipare a questa lotta difficile ma di importanza primordiale”.
13.07 Il dg Luigi Gubitosi: “Ringrazio gli ospiti per le belle parole rivolte alla Rai. Ma noi ci stiamo limitando a fare la nostra missione, ossia servizio pubblico. Che deve essere anche quello di diffondere una cultura di inclusività. È un dovere di racconto, ma anche di prevenzione. Questo film stimola le ragioni affinché non nascano più mostri”.
13.03 Il regista: “Per realizzare il film ci sono voluti diversi anni. Dopo la morte di Ilan da regista mi sono convinto che si rischiava di dimenticare la vittima a vantaggio dei suoi carnefici, la gang dei barbari. Ho voluto testimoniare l’evento attraverso il cinema, ma non sapevo bene come fare. È stato il libro scritto dalla madre che mi ha indicato la strada. C’è una frase che mi ha colpito ‘Voglio che la morte di Ilan serva da campanello di allarme’.
13.00 Porro spiega che ci saranno testimonianze durante la diretta (in realtà non è chiaro se sia diretta o differita) di Virus. E dopo il film ci sarà un confronto tra rappresentanti di tre religioni.
12.58 Porro: “Conoscere per deliberare vale per tutto, anche per i talk show. Vedere le immagini del film, immagini vere, di cose avvenute a Parigi nel 2006, è una cosa che dobbiamo conoscere. Questo è veramente un servizio pubblico. Virus dall’11 settembre ha tenuto in piedi il filo rosso. Una mamma che partecipa ad una conferenza di questo genere è l’unica persona da ringraziare”.
12.52 Ruth Halimi, la madre di Ilan: “Grazie alla Rai. Il dramma di Ilan, il fatto che prima sia stato rapito e poi torturato per 24 giorni, è enorme. Gli autori di questi fatti erano tutti giovani, dai 17 ai 23 anni, e di origini varie. Alcuni di loro nutrivano Ilan, ma la maggior parte di loro lo ha torturato gratuitamente. Ci si può chiedere il perché, ma la risposta è semplice purtroppo; Ilan sarebbe sopravvissuto se non fosse stato ebreo. Ora è importante prendere delle iniziative ed essere vigili attuando azioni repressive ma sempre con l’educazione; bisogna spiegare ai giovani che se vogliono soldi il modo per procurarseli è lavorare”.
12.47 Il regista: “Questo film è stato prodotto in condizioni estremamente difficili, non ha potuto approfittare della tv nazionale francese né di Canal Plus, né dei grandi media. C’è una tendenza a far finta di non vedere. Ho voluto cercare di capire come la Polizia non abbia voluto vedere la realtà della situazione. Il fatto che la Rai abbia deciso di mandare in onda questa film spero serva da ispirazione alla tv francese”. Il regista ha informato il Primo ministro francese dell’iniziativa presa a Roma.
12.42 Il regista Alexandre Arcady: “La presenza di Ruth mi commuove moltissimo. Sono toccato anche dall’iniziativa organizzata a Roma. L’idea che una grande rete della Rai decida di trasmettere in prime time il film mi pare un atto forte, magnifico, con una grossa portata educativa”.
12.39 Parola ad Alex Zarfati e Barbara Pontecorvo, ideatori del progetto Dreyfus: “L’antisemitismo in questo caso è stato sottovalutato. L’operazione è importante perché permettere di recuperare il filo tra l’episodio di Ilan e quelli di più stretta attualità”. “Abbiamo cercato di diffondere in ambienti diversi questa iniziativa, abbiamo avuto risposte straordinarie. Il messaggio che vogliamo veicolare è che oggi si può morire per ciò che si è, per la propria identità. E questo è inaccettabile”.
12.38 Teodoli spiega che più che un programma questo evento è da interpretare come “un gesto di amore nei confronti di una mamma”.
12.37 Teodoli: “Il responsabile del progetto Dreyfus ci ha segnalato questa iniziativa. Raidue, con Virus in particolare, è impegnata da tempo contro i fondamentalismi”.
12.35 Viene proiettato il promo della serata.
12.32 Inizia la conferenza.
Sta per iniziare la conferenza stampa di presentazione del film 24 jours, la vérité sur l’affaire Ilan Halimi e della serata evento in onda su Raidue il 7 maggio prossimo per Speciale Virus – Je suis Ilan contro il terrorismo, il fondamentalismo e l’antisemitismo in ricordo di Ilan Halimi.
Vi prenderanno parte Luigi Gubitosi, Direttore Generale Rai, Angelo Teodoli, Direttore Rai2, Alexandre Arcady – regista del film, Nicola Porro, giornalista e conduttore di Virus e Ruth Halimi, madre di Ilan. Presenti anche Alex Zarfati e Johanna Arbib, ideatori del progetto Dreyfus.
Il film francese, interpretato da Zabou Breitman, Pascal Elbé e Jacques Gamblin racconta la vicenda di Ilan Halimi, ragazzo della comunità ebraica di Parigi rapito nel gennaio 2006. Durante la prigionia, che dura 24 giorni, viene brutalmente torturato. Morirà all’ospedale per il freddo, la fame e le ferite riportate.