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Spartacus-War of the Damned, la terza stagione, sarà l’ultima

Steven S. DeKnight, showrunner di Spartacus, ha annunciato che la terza stagione della serie tv di Starz (che avrà come titolo “War of the Damned”) sarà l’ultima

pubblicato 4 Giugno 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 04:18


“Spartacus” tornerà con una terza stagione a gennaio, su Starz. Ma la notizia, oltre che la serie avrà come titolo “War of the damned” (“La guerra dei dannati”) è che la terza stagione sarà l’ultima. A confermarlo è stato Steven S. DeKnight, showrunner della serie, ora sul set dei dieci ultimi episodi, che si stanno girando in Nuova Zelanda.

“Scioccante, vero?”, ha spiegato DeKnight nel dare la notizia. “E’ insolito che una serie chiuda quando sta andando bene. E’ una mossa audace di cui abbiamo discusso col network. Quanto a lungo deve durare uno show? Devi farla andare avanti spremendola fino all’ultimo introito possibile o la puoi chiudere prima? C’è questo alla base della decisione. L’idea di chiudere quando siamo all’apice e quando il pubblico ci cerca ancora piuttosto che trascinarci fino al declino e zoppicare nel finale”.

La decisione è stata presa, quindi, per non arrivare ad avere numerose stagioni, sì, ma che col passare degli anni avrebbero perso quella tensione narrativa che ora invece è uno dei punti di forza della serie. Meglio, quindi, fermarsi prima e lasciare al pubblico un ricordo degno delle grandi serie. Questo, nonostante l’idea iniziale dello showrunner fosse diversa:

“Ho sempre pensato che cinque fosse il numero perfetto di stagioni, hai il tempo giusto per raccontare una grande storia. Spartacus è diverso. Abbiamo sempre avuto una fine in mente -è scritta nella Storia-, ed ora sappiamo cosa girare. La mia idea originale era di andare avanti per sette stagioni, ma la storia è di larga portata: i ribelli sono andati a nord, sud, est ed ovest, sono tornati a nord, si sono divisi, sono tornati uniti. Abbiamo pensato che invece di ripeterci con la stessa storia, di condensarla. E’ come ‘La storia fantastica”: togliamo tutta la parte noiosa e lasciamo il meglio.”

L’autore è venuto a sapere che la terza stagione sarebbe stata l’ultima mentre si stava per chiudere il set della seconda stagione della serie, che ha avuto come protagonista Liam McIntyre al posto di Andy Whitfield, scomparso a settembre (attenzione: la risposta contiene spoiler sul finale della serie):

“Eravamo sicuri al 90% che sarebbe stata l’ultima stagione mentre giravamo gli ultimi episodi della seconda. Non avevo in mente la scena finale fino a quando non abbiamo iniziato a lavorare ai nuovi episodi. La cosa bizzarra di questa serie è che la sua storia è già nota: le cose non finiscono bene. E’ uno degli incredibili punti del film con Kirk Douglas (del 1960, ndr): chiudere con una sconfitta ma con un raggio di speranza. Questo è sicuramente il nostro obiettivo. Sarebbe un cattivo servizio chiudere presentando al pubblico che ci ha seguito per quattro anni un finale che dica ‘Hanno perso’. Bisogna concludere in modo che le battaglie dei protagonisti siano valse a qualcosa, al di là della vittoria o meno, che sia valso ribellarsi”.

Il finale, ad ogni modo, sarà conclusivo, dando una risposta ad ogni questione ancora in ballo. Il riferimento è ovviamente ad una serie in particolare, “Lost”:

“Abbiamo appena finito di scriverlo. Una delle differenze è che Damon (Lindelof, co-creatore di ‘Lost’, ndr) ha dovuto affrontare una sfida impossibile, perchè era uno show costruito su così tanti misteri che era molto difficile dargli un finale soddisfacente, come quello che è andato in onda. Lo stesso per ‘Battlestar Galactica’: c’erano alcuni misteri costruiti in modo che qualcuno non sarebbe stato soddisfatto delle risposte. Fortunatamente, con ‘Spartacus’, non ci sono misteri ed abbiamo una sorta di guida storica che ci ha aiutato”.

L’attesa, quindi, è per un finale che fin dal titolo promette scontri epici:

” ‘War of the Damned’ è stato uno dei primi titolo che ci è venuto in mente. Abbiamo pensato ad altro, ma poi siamo tornati su questo. Volevamo un titolo che fosse epico, ma che rappresentasse anche un senso di rovina ed inquietudine. Abbiamo pensato che questo titolo spiegasse l’intero senso della stagione, non solo dal punto di vista dell’eroe.”

DeKnight, infine, non si dimentica di Whitfield, e di come il dramma della sua scomparsa abbia influenzato la serie:

“E’ stato difficile lavorare allo show sapendo che non ne avrebbe fatto parte. Volevamo davvero onorarlo il più possibile continuando la storia, lui voleva che continuassimo. Sentiva fortemente che era una storia che doveva essere raccontata in questo periodo storico. Ed è stato un racconto ispiratore, certamente. Liam McIntyre ci ha sempre detto che voleva che la sua performance onorasse Andy. Gli abbiamo voluto molto bene”.

[Via TheHollywoodReporter]