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Sotto Copertura, su Raiuno la miniserie che unisce cronaca e speranza

Su Raiuno Sotto Copertura, la miniserie che racconta l’arresto del boss Antonio Iovine per mano della Squadra Mobile di Napoli, che ha indagato attraverso alcune intercettazioni riuscendo a trovare l’uomo e fermarlo

pubblicato 2 Novembre 2015 aggiornato 2 Settembre 2020 08:53

Raiuno torna a raccontare un evento realmente accaduto attraverso l’occhio della fiction: Sotto Copertura, in onda questa sera e domani alle 21:20, è infatti la storia dell’arresto avvenuto, nel 2010, del boss del clan del casalesi Antonio Iovine, per mano della Squadra Mobile di Napoli.

Un arresto che arrivò dopo una lunga indagine da parte della Polizia che, con numerose difficoltà, è riuscita ad intercettare la località in cui si nascondeva l’uomo, raccogliere le prove necessarie a fermarlo ed, appunto, arrestarlo. La miniserie, quindi, racconta le operazioni della Polizia, ma anche le vicende di chi circondava Iovine e che scopre che oltre alla criminalità organizzata c’è altro.

Il Commissario Michele Romano (Claudio Gioè) è a pochi passi dall’arresto di Iovine (Guido Caprino), quando la Procuratrice (Iaia Forte) ferma l’operazione, non autorizzata. Michele e la sua squadra, formata da Rosanna Croce (Raffaella Rea) ed Arturo De Luca (Simone Montedoro), a cui si aggiunge Salvo Izzo (Antonio Gerardi), devono così ricominciare ad indagare: grazie all’arresto di un affiliato del clan, il team riesce a scoprire che Anna Corradi (Dalila Pasquariello), una ragazza di Casal Di Principe, è la vivandiera dello stesso Iovine e si occupa di lui nel suo bunker.

Romano ottiene il permesso per intercettare lei e la sua famiglia, provando così a scoprire dove si nasconda Iovine e raccogliere sufficienti prove per arrestarlo. S’intrecciano, però, altre due storyline, che seguono il lavoro della Polizia: una riguarda Anna che, intanto, su consiglio del boss, conosce Emilio (Filippo Scicchitano), un ragazzo del luogo che non ha nessun legame con la camorra. Iovine, invece, contatta Michele Zagaria, un altro boss dei casalesi, per accordarsi sulla bonifica delle terre in cui il clan ha interrato dei rifiuti. Per farlo, contattano un imprenditore apparentemente colluso, Flavio Ricci, che potrebbe aiutarli.

Le indagini di Michele e della sua squadra seguono quindi non solo i movimenti del clan, ma anche le vicissitudini di Anna che, nel frattempo, inizia a rendersi conto che la sua vita può anche essere diversa da quella è costretta a vivere, accanto ad uno dei più pericolosi boss.

La miniserie, scritta da Salvatore Basile e Francesco Arlanch, prodotta da Rai Fiction e LuxVide per la regia di Giulio Manfredonia, non vuole essere, stando a quanto detto durante la conferenza stampa, una risposta della Rai a Gomorra-La serie, ma un modo di raccontare la lotta alla criminalità organizzata trasmettendo un senso di speranza, che racconti a tutta l’Italia il duro lavoro svolto dalla Polizia per contrastare il suo operato.

Per farlo, ha detto la produttrice Matilde Bernabei, si è cercato di utilizzare un linguaggio che avvicini il pubblico giovane (fin dalla colonna sonora e dal brano “Miettice ‘a faccia” di Lucariello):

“Abbiamo usato linguaggi che permettessero di allargare il film al pubblico dei giovani. Crediamo che questo lavoro sia un fatto avanti rispetto al rappresentare problematiche dure facendo vedere che possono esserci soluzioni”.

Il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta, invece, ha aggiunto che sebbene la vicenda sia tratta da un fatto di cronaca, gli sceneggiatori hanno aggiunto elementi di finzione:

“La storia parte da una vicenda reale ma diventa una trama avvincente. Abbiamo romanzato sul racconto. Il regista è stato passato da un registro all’altro -la caccia al super latitante e i sentimenti- con grande equilibrio”.

Il regista ha spiegato inoltre che la miniserie segue due diversi filoni da raccontare:

“Sotto copertura mi ha offerto l’occasione di praticare due modelli di racconto diversissimi, direi opposti, in un unico film. Da una parte il racconto archetipico per eccellenza: due ragazzi si amano, ma provengono da due famiglie che appartengono a mondi contrapposti. Dall’altra c’è la ricostruzione pressoché fedele di un fatto di cronaca cruciale nella storia recente del nostro paese: la cattura di uno dei boss più potenti della più pericolosa organizzazione criminale italiana, il clan dei Casalesi”.