Home Notizie Sotto copertura 2, Michele Zagaria contro la Rai e Lux Vide: “Narrazione poco realistica”

Sotto copertura 2, Michele Zagaria contro la Rai e Lux Vide: “Narrazione poco realistica”

Michele Zagaria, tramite i suoi legali, ha denunciato la Rai e la Lux Vide, chiedendo un risarcimento da devolvere in beneficienza per la rappresentazione poco realistica che sarebbe stata fatta in Sotto copertura 2

pubblicato 10 Novembre 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 03:57

Michele Zagaria contro la Rai e Lux Vide. Questa volta, però, non parliamo della rappresentazione televisiva portata sul piccolo schermo, nelle settimane scorse, da Alessandro Preziosi, ma del vero boss dei casalesi che, dal carcere di Milano-Opera, dove sta scontando al 41bis la pena di cinque ergastoli, ha dato mandato ai suoi legali di denunciare, appunto, la Rai e la casa di produzione.

Il motivo è legato alla messa in onda, per quattro settimane, di Sotto copertura 2 che, in questa seconda stagione, ha raccontato il lavoro svolto da Michele Romano (Claudio Gioè, personaggio ispirato alla vera figura di Vittorio Pisani) per catturare proprio Zagaria.

La fiction in quattro prime serate ha rappresentato così il lavoro delle Forze dell’Ordine per individuare il bunker in cui Zagaria si nascondeva a Casapesenna, sotto un’abitazione in cui viveva una famiglia, diventata, per esigenze narrative, la famiglia Ventriglia, composta da Domenico (Francesco Colella), dalla moglie Claudia (Bianca Guaccero) e dalle figlie Giulia (Marcella Spina) e Benedetta.

Proprio quest’aspetto non è andato giù a Zagaria, che ha chiesto allo studio legale Sartoris Lettieri, che lo rappresenta, di denunciare Rai e Lux Vide, oltre che inviare al Mattino una lettera, per dare maggiore visibilità alla sua richiesta. Il boss, infatti, chiede un risarcimento di 100mila euro, da destinare in beneficienza.

Nella lettera si legge che i legali, su richiesta di Zagaria, “intendono precisare che ciò che viene narrato non è assolutamente realistico e molti sono i particolari inventati dagli sceneggiatori”. Il riferimento è in particolare alla sottotrama che ha visto Zagaria fare delle avances sessuali non solo a Claudia Ventriglia, ma anche ad una delle due figlie, entrambe minorenni, “cosa che ha profondamente offeso e disgustato il nostro assistito”.

Da qui la richiesta di risarcimento, per una rappresentazione non corrispondente a quanto accaduto. “Bisognerebbe parlare col produttore”, ha commentato Preziosi, interpellato sempre da Il Mattino, “il mio lavoro di attore è mettere in scena nel modo più evocativo possibile quello che si ritiene giusto in base alla sceneggiatura. Certe storie e alterazioni, o meno, della realtà sono funzionali a creare un bilanciamento tra il bene e il male. Se si narra la tensione verso il male è solo per rafforzare quella tensione verso il bene. La fiction non racconta certo le perversioni di un uomo, ma è centrata sulle tensioni tra bene e male dove, questa volta, il male è sconfitto e vince la giustizia”.

Mentre i legali cercheranno di far valere le ragioni del loro assistito, Sotto copertura 2 si è concluso con 5 milioni di telespettatori (20% di share), ottenendo anche il consenso di Alessandra Clemente, Assessore ai Giovani e alle Politiche Giovanili di Napoli, in una lettera inviata alla Rai ed a Lux Vide:

“E’ mia intenzione esprimervi con la presente la gioia e l’ammirazione provata per la fiction ‘Sotto Copertura. La cattura di Zagaria’. Una pagina bella ed interessante del servizio pubblico italiano che abbiamo sentito alleato e a servizio della battaglia quotidiana di quell’esercito, invero numeroso, di “invisibili” che ha scelto, rispetto alla violenza dei proiettili e del malaffare, di rispondere con la forza della cultura e della consapevolezza, dell’informazione e dell’impegno quotidiano, dei modelli positivi e della denuncia dei falsi miti. Andate avanti così, questo l’invito di chi ogni giorno è in prima linea nei territori difficili. Questo il servizio pubblico nel quale crediamo e al quale vogliamo rivolgere un forte apprezzamento. Auspichiamo un crescendo in questa direzione, come un’onda culturale che possa invadere pacificamente e mediaticamente la nostra brava gente, i nostri territori difficili, restituendo certezze allo spettatore, soprattutto pensando ai più giovani, ai quali apparirà chiaro da quale parte stare”.