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Sonya Walger parla di Lost 6 e FlashForward

Si può dire che Sonya Walger sia stata decisamente fortunata. Negli ultimi anni, infatti, ha preso parte a “Lost”, interpretando il ruolo di Penelope Widmore, figlia di Charles (Alan Dale) e fidanzata di Desmond (Henry Ian Cusick). Da quasi un mese, poi, è tornata sulla Abc con “FlashForward”, altra serie che, ancora prima di andare

pubblicato 15 Ottobre 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 22:08

Si può dire che Sonya Walger sia stata decisamente fortunata. Negli ultimi anni, infatti, ha preso parte a “Lost”, interpretando il ruolo di Penelope Widmore, figlia di Charles (Alan Dale) e fidanzata di Desmond (Henry Ian Cusick). Da quasi un mese, poi, è tornata sulla Abc con “FlashForward”, altra serie che, ancora prima di andare in onda, ha suscitato la curiosità di milioni di telespettatori nel mondo.

TvGuide ha incontrato l’attrice 35enne per cercare di scoprire qualcosa di più su entrambe le serie, e le curiosità non sono mancate. A partire da “Lost 6”, le cui informazioni passano dal set col contagocce: rivedremo il personaggio di Penny nell’ultima stagione? Secondo la Wagner, tutto è possibile:

“Non ne ho idea, neanche un indizio”.

E sulla possibilità che al suo personaggio spetti una tragica uscita di scena, la Wagner incrocia le dita e fa il tifo per la fidanzata di Desmond (seguono spoiler):

“Me lo state chiedendo come se fosse un sacrifcio: ‘E’ necessario che Penny muoia?’ Spero di no, è fantastica. Se accadesse, ci sarebbe una sommossa popolare, ma sapete com’è, hanno ucciso Charlie, quindi tutto può accadere. Però mi sento di dire che l’unico che andrebbe attaccato sarebbe il padre il Penelope”.

A proposito di Charlie, Sonya svela che sebbene abbiano lavorato allo stesso show per anni (tra l’altro, sono stati entrambi protagonisti della scena finale della terza stagione) i due sul set di “Lost” non si sono mai incontrati:

“Questa è la cosa ironica per me dell’essere parte del cast di Lost: non ho mai incontrato tre quarti del cast, non sto scherzando. Sarei agitata tanto quanto voi se incontrassi Matthew Fox. In realtà ho incontrato per la prima volta Dominic Monaghan durante gli scatti per le foto promozionali di FlashForward. Il suo ruolo sarà molto importante, non posso dirvi di più ma per lui si tratta di un bel ruolo”.

Parliamo quindi di “FlashForward”, giunto in America alla terza puntata e da poco rinnovato per un’intera stagione. Della visione del personaggio della Wagner, Olivia, abbiamo visto solo una parte, ovvero quella nella quale Lloyd (Jack Davenport) sarebbe diventato il suo nuovo compagno, evidenziando così che il matrimonio tra Olivia e Mark (Joseph Fiennes) è destinato a finire. Cos’altro cela, però, il suo flash forward?

“Avete visto Lloyd seduto mentre mandava un sms. La persona a cui lo stava inviando è un personaggio davvero inaspettato. Olivia a un certo punto sarà costretta ad affrontare l’idea di cambiare o no il futuro, e ogni volta che le sembrerà di aver visto per l’ultima volta Lloyd e cercherà di evitarlo, lui tornerà.”

E il matrimonio tra Olivia e Mark è davvero destinato a finire?

“Chi lo sa? Penso che sia completamente affascinante che solo questo ‘fantasma’ possa distruggere il loro rapporto o essere la loro forza per restare uniti, oppure essere la causa che riporterà Mark a bere. E’ interessante che solo l’idea di qualcosa possa portarti ad essa.”

In molti hanno paragonato “FlashForward” a “Lost” per via della mitologia all’interno delle due serie e della storia scifi ricca di misteri e colpi di scena che è stata presentata fin dai primi episodi. Secondo la Wagner, però, le similitudini tra i due show sono davvero poche:

“Non ho mai pensato a Lost quando ho letto la sceneggiatura di FlashForward. Non voglio sembrare naive, ma è così. Sono semplicemente rimasta entusiasta dalla scrittura e dal mio personaggio, una donna complicata, che dice ‘Ti odio’ al proprio uomo quando invece intende dirgli ‘Ti amo’. E’ un chirurgo professionale e una madre. Non ci ho trovato somiglianze con Lost, e ancora adesso non ne trovo. Li vedo entrambi come due grossi show che hanno al centro un grosso evento catalizzatore per tutti i protagonisti. Vedo solo questo in comune, poi prendono due strade diverse. Non c’è una mitologia in FlashForward: non ci sono codici da decifrare, isole che si spostano, orsi polari e mostri di fumo…non ancora”.