Sochi 2014, il CdR di Rai Sport contro Marano: “Preferisce scaricare le responsabilità sui giornalisti”
Nella ‘querelle’ sui diritti di Sochi 2014 tra Marano e Malagò intervengono anche l’Usigrai e il CdR di Rai Sport, critici verso il Dg Rai per l’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
Tutti contro Antonio Marano: l’intervista rilasciata dal vice DG Rai alla Gazzetta dello Sport un paio di giorni fa continua a tener banco tra i corridoi di Viale Mazzini e anche tra gli uffici del Coni. Al dirigente di Viale Mazzini non è evidentemente andato giù che la Rai sia rimasta a bocca asciutta per le Olimpiadi di Sochi 2014, ma sembra ‘scaricare’ tutte le colpe sul ‘disinteresse’ da parte del Coni e della politica per le prerogative del servizio pubblico, ‘impossibilitato’ a svolgere il ‘suo compito’ causa costi troppo elevati, a vantaggio del monopolista satellitare. Una cosa “oscena“, causata – secondo Marano – da una ‘cattiva politica’ che non ha tutelato le Olimpiadi ‘free’.
Dopo la risposta di Giovanni Malagò, presidente del Coni, che sempre tramite la ‘rosa’ ha chiarito che senza i soldi di Sky gli italiani non avrebbero potuto vedere neanche un fotogramma in chiaro delle Olimpiadi di Sochi 2014, chiarendo così la posizione di Sky e Rai sul mercato dei diritti tv, è arrivata anche una nota dei giornalisti Rai, anch’essi critici nei confronti dell’intervista rilasciata dal vice DG Marano.
In una nota pubblicata sulla pagina Facebook dell’Usigrai, infatti, il sindacato dei giornalisti Rai e il Comitato di Redazione di Rai Sport chiede nella sostanza a Marano di non lanciare accuse superficiali, di non scaricare le responsabilità dell’Azienda su terzi e tanto meno sui propri dipendenti, per di più in sedi non appropriate.
“Come stanno realmente le cose?
Come le racconta il vice direttore generale della Rai, Antonio Marano, o come le racconta il presidente del Coni, Giovanni Malagò?”
si domandano i giornalisti Rai che aggiungono:
“Crediamo sia urgente fare chiarezza, perché dal botta e risposta sulle pagine della Gazzetta dello Sport, emerge l’immagine di una Rai priva di una credibile politica di palinsesto ed editoriale sullo sport.
E questo l’Usigrai lo denuncia da tempo.”
Ma quel che ha dato davvero fastidio ai giornalisti Rai è uno specifico passaggio dell’intervista di Marano che indica come ricetta per migliorare l’offerta sportiva Rai un rinnovamento non solo di linguaggio ma anche di ‘uomini’, rinnovamento ostacolato però da “certi privilegi”. A chi gli chiede cosa ci sia da migliorare in Rai, Marano risponde:
“Il nostro è un giornalismo che ha una lunghissima storia ma proprio per questo ha difficoltà di linguaggio, fatica a inserire linfa nuova, a causa anche di un sistema di tutele di certi privilegi. Non bisogna solo essere grandi telecronisti, ma anche ottimi produttori di eventi. Nelle rubriche siamo carenti, ma stiamo cominciando a crescere”.
Apriti cielo! Dopo la politica, le Authority, il Coni e Sky, a ‘bloccare’ la Rai ci sarebbe anche la “tutela di certi privilegi”. Ed ecco la risposta dei giornalisti dell’Usigrai e del CdR di Rai:
“Il vice direttore generale Marano invece di fare autocritica per questa e altre gravi lacune e inciampi, preferisce scaricarne le responsabilità su presunti “privilegi” dei giornalisti.
Ma di quali privilegi parla?
Ricordiamo a Marano che è un alto dirigente aziendale e quindi prima di criticare i suoi dipendenti sui giornali, delegittimandone la professionalità, farebbe bene a confrontarsi nei luoghi opportuni.
Noi siamo pronti a farlo: così si chiarirà se il problema dello Sport in Rai sono i presunti privilegi dei giornalisti o le scelte editoriali e di palinsesto”.
Insomma, il clima in Rai è sempre molto ‘disteso’…