Smash, la serie tv-musical prodotta da Steven Spielberg da stasera su Mya (la premiere in chiaro su Premium Anteprima)
Su Mya di Mediaset Premium Smash, la serie tv prodotta da Steven Spielberg che racconta la realizzazione di un musical. La prima puntata andrà in onda in chiaro su Premium Anteprima
Broadway come non l’avete mai visto: questa è la promessa di “Smash”, la nuova serie tv in partenza da questa sera alle 21:15 su Mya di Mediaset Premium, la cui premiere andrà in onda, come accaduto con “Alcatraz”, in chiaro, alla stessa ora, sul canale 309 del digitale terrestre (Premium Anteprima).
Prodotto da Steven Spielberg, “Smash” è stata caricata di attese ed aspettative come raramente accade per una serie tv. In America, sono andati in onda due episodi (in Italia, quindi, arriverà con due settimane di ritardo rispetto alla messa in onda originale), ma già prima del debutto il pilot era circolato in rete, ottenendo l’effetto di far parlare di sè con largo anticipo.
Il risultato, fino ad ora, è stato più che positivo, sia dal punto degli ascolti che della critica: la prima puntata è stata vista da 11,5 milioni di telespettatori (3.8 rating nella fascia 18-49 anni), la seconda da otto milioni di persone (2.8 rat.). “Smash” è stata quindi accolta con grande entusiasmo, arrivando addirittura a far dire alla stampa che si tratta della prova del nove per capire se sia tornata la “golden age” delle serie tv, oltre che, vista la presenza di numerosi pezzi musicali, a definire lo show “un Glee per adulti”.
Smash
In effetti, gli ingredienti per catturare quella parte di pubblico amante dei musical ma un po’ meno dell’impronta eccessivamente pop di cui è permeata la serie di Ryan Murphy ci sono tutti: c’è, come detto, il mondo di Broadway, di cui ci viene mostrato il dietro le quinte; c’è il musical, con la storia della realizzazione di uno spettacolo dedicato a Marylin Monroe (di cui quest’anno si celebra il cinquantesimo anniversario dalla scomparsa); c’è il talento del cast, su tutte le due protagoniste femminili, Katharine McPhee -seconda classificata ad “American Idol”- e Megan Hilty.
Lo show parte dall’idea, avanzata per caso, di realizzare un musical di Marylin Monroe da parte dell’assistente di Tom (Christian Borle), un produttore teatrale che collabora spesso con Julia (Debra Messing, protagonista di “Will & Grace”). I due iniziano a lavorare al progetto, nonostante Julia avesse promesso al marito Frank (Brian d’Arcy James) di dedicare più tempo alla famiglia, in vista della decisione di adottare un bambino.
L’idea però prende il sopravvento, e Tom e Julia si ritrovano, un po’ anche loro malgrado, a lavorare ad una delle più complicate produzioni che Broadway possa rappresentare: la vita di una diva dalla vita complessa e ricca di misteri come Marylin. Serve, allora, una regia degna del progetto, che viene trovata in Derek (Jack Davenport), personaggio spocchioso ma dal talento innato. Al progetto si avvicina anche Eileen (Anjelica Huston), cinica produttrice che vuole così dare del filo da torcere al marito, con cui sta divorziando.
“Smash” inizia così a raccontare la lavorazione del progetto: dalla coreografia alla composizione della musica, fino alla delicata scelta della protagonista. Per questo ruolo, gli occhi dei compositori cadono su due ragazze: Ivy (la Hilty), già abituata ai palchi ma in cerca della sua grande occasione, e Karen (la McPhee), ragazza dell’Iowa arrivata a New York per sfondare, e che vive con il fidanzato Dev (Raza Jaffrey), collaboratore del sindaco.
“Smash”, sia chiaro, non è una serie per tutti: non perchè sia volgare o incomprensibile (anzi, si vede che dietro c’è Theresa Rebeck, autrice teatrale, e come compositori delle musiche Marc Shaiman e Scott Wittman, già dietro “Hairspray”). “Smash”, però, si rivolge ad un pubblico non in cerca di una serie tv mordi e fuggi, con casi di puntate e sketch che si risolvono nell’arco di un episodio. Piuttosto, è un lungo percorso da assaporare con lo stesso gusto con cui si seguirebbe un vero musical a teatro.
La magia del palco, la frenesia della preparazione, l’attesa del debutto: “Smash” si propone al pubblico come evento nell’evento, catturando la curiosità di chi vuole vedere come (e se) il musical sarà realizzato, ma anche di chi vuole seguire una storia dal respiro più teatrale che televisivo, nonchè cinematografico (oltre alla Huston, vedremo anche Uma Thurman per cinque episodi). Non è un caso che, inizialmente, il progetto fosse stato sviluppato da Robert Greenblatt, direttore della Nbc, per Showtime, di cui è stato capo fino al 2010.
“Smash”, insomma, riesce laddove “Glee” ha fallito, ma forse fallirà laddove “Glee” è riuscita: la prima conquisterà più un pubblico maturo e meno incline alla serialità televisiva (e per questo, nonostante gli ascolti dei primi due episodi, il rischio di un calo c’è), la seconda ha invece puntato ad un pubblico giovane e commercialmente interessante, decretando il suo successo.