Home Notizie Anche Sky mette a disposizione le sue sedi per contribuire alla campagna vaccinale anti-Covid

Anche Sky mette a disposizione le sue sedi per contribuire alla campagna vaccinale anti-Covid

Sky darà il proprio contributo nelle somministrazioni per il vaccino contro il Covid-19, adibendo come centri vaccinali le proprie sedi

17 Aprile 2021 12:14

Dopo l’annuncio arrivato nei giorni scorsi scorsi da parte di Mediaset e Rai, anche Sky svela il proprio coinvolgimento nella campagna vaccinale anti-Covid in corso attualmente nel nostro Paese. L’azienda, infatti, è al lavoro per attivare nelle prossime settimane le sedi di Milano, Roma e Cagliari in vista delle somministrazioni dei vaccini, in attesa di ricevere le dosi necessarie e i criteri attraverso i quali effettuare questa campagna all’interno delle proprie strutture. Al momento Sky starebbe individuando un’organizzazione sanitaria che possa supportare l’azienda in tale iniziativa, che vedrà ovviamente coinvolti i dipendenti che vorranno aderire.

Un contributo importante quello che i vari network televisivi stanno fornendo, scegliendo di mettere a disposizione strutture e mezzi aziendali per favorire un’azione al momento necessaria per la completa ripartenza, dopo i numerosi mesi di chiusure imposti dalla pandemia. Un impegno che sarà utile nel rendere sempre più capillare e vicina a tutti la campagna di vaccinazione, che nei prossimi mesi vedrà interessate anche le fasce produttive della popolazione.

Prosegue poi l’impegno di Sky a tutela dei propri dipendenti, garantendo non solo una copertura assicurativa in caso di contagio da Coronavirus, ma anche servizi gratuiti di teleconsulto di medicina generale e di supporto psicologico, attivi tutti i giorni della settimana.

Sky inoltre, in seguito a un accordo con i sindacati, presenta l’introduzione dell’hybrid working, un modello volto a “bilanciare al meglio l’efficacia produttiva con le necessità di work-life balance”. Di fatto un effetto di quanto sperimentato in ormai un anno di pandemia, che ha costretto a rivedere il classico lavoro in ufficio, con l’introduzione dello smart working. Un terreno sul quale è immaginabile che non si avventuri solamente l’azienda presente in Italia dal 2003, ma anche altre company, con un’inevitabile attenzione che verrà garantita da parte dei sindacati sulle nuove condizioni di lavoro che verranno definite.