Sky si piega (volentieri) cancellate le repliche di Shooting Silvio
Sky ha cancellato le repliche di Shooting Silvio, il film del 2006 diretto dall’esordiente Berardo Carboni che racconta la storia di Kurtz, ossessionato dall’idea che Silvio Berlusconi sia causa di ogni male e determinato a mettere in atto il suo piano di rapire e uccidere il Premier. La prima messa in onda della pellicola sui
Sky ha cancellato le repliche di Shooting Silvio, il film del 2006 diretto dall’esordiente Berardo Carboni che racconta la storia di Kurtz, ossessionato dall’idea che Silvio Berlusconi sia causa di ogni male e determinato a mettere in atto il suo piano di rapire e uccidere il Premier. La prima messa in onda della pellicola sui canali Sky Cinema aveva scatenato la reazione indignata di alcuni parlamentari del Pdl che avevano definito il film “un inno all’odio e alla violenza“.
Come successivamente emerso Sky Italia aveva cercato di impedire la messa in onda, ritardandola di quasi 14 mesi, ma era stata obbligata da un accordo con l’Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive) secondo il quale tutti i film italiani con più di 20 mila spettatori paganti nelle sale devono avere dei passaggi sulla pay tv.
Segnale, evidente, che gli uomini di Murdoch non gradivano Shooting Silvio, probabilmente anche per evitare questo genere di polemiche. Se dopo l’alzata di scudi dei parlamentari della maggioranza Sky non aveva replicato a mezzo stampa la risposta è giunta con la scelta di cancellare le previste repliche del film del 17 e del 15 aprile. Al suo posto un altro film, anche se la guida tv continua a segnalarne la messa in onda.
La reazione del regista, che ha commentato la vicenda, è più che condivisibile:
Non è una censura perché è una scelta libera di Sky ma è il segno di un potere immanente. Sono allibito e preoccupato se questo potere tocca anche Sky che è stata l’unica tv che negli ultimi anni ha dato visibilità a registi giovani e indipendenti e, insieme al Ministero della Cultura, ha di fatto consentito la sopravvivenza del cinema giovane. Il film è stato bloccato non per quello di cui tratta ma perché non era opportuno mandarlo in onda in questi momenti delicati dopo il terremoto in Abruzzo. Ma io mi chiedo: in un paese in cui vanno in onda solo reality e spazzatura come ’La Fattoria’ che non aiutano certo a pensare ma educano una generazione di tronisti, è di cattivo gusto solo un film come il mio che invece invita alla riflessione?