Per poter comprendere pienamente l’“operazione” Skam Italia 6 dobbiamo cominciare dalla fine. Cioè da quell’ultimo episodio di questa sesta stagione -disponibile da oggi, giovedì 18 gennaio 2024– che ci ricorda il finale della quarta stagione. Un finale -senza fare spoiler, ovviamente- che infrange la regola del punto di vista di un protagonista unico nel corso della stagione, e sbircia nelle vite degli altri personaggi.
Skam Italia 6, la recensione
Solo arrivando al fine di questa sesta stagione troviamo la conferma di quello che avevamo già intuito nella quinta stagione, la prima interamente targata Netflix ma anche trovava anche nei protagonisti storici il suo perno. Con Skam Italia 6 si apre una nuova Fase per il teen drama, in cui è giunto il momento di salutare definitivamente (o quasi) il cast originale e lasciare spazio a nuovi personaggi.
Le poche scene in cui vediamo Eva (Ludovica Martino), Sana (Beatrice Bruschi), Martino (Federico Cesari), Elia (Francesco Centorame) e gli altri “storici” poco servono alla trama di questa nuova storia. Il senso, piuttosto, è quello di un naturale passaggio di testimone, più che necessario per fare in mondo che il mondo di Skam continui ad essere onesto con il proprio pubblico di riferimento.
Tocca ad Asia (Nicole Rossi), quindi, inaugurare questa nuova fase: la sua storia non farà clamore come quella del micropene di Elia di due anni fa, ma s’inserisce molto bene in questo nuovo corso che Netflix ha voluto dare alla serie.
Skam Italia è maturato in queste sei stagioni, passando da teen drama a sfondo quasi puramente sentimentale a ritratto generazionale capace di sottolineare senza salire in cattedra i disagi più o meno evidenti di una generazione che ha fatto dell’apparenza la sua arma verso il mondo esterno ma anche contro loro stessi.
Proprio l’apparenza ed il giudizio altrui torna in Skam Italia 6: dicevamo che la storia di Asia (alle prese con problemi di alimentazione e di accettazione di se stessa) non è clamorosa come quella di Elia, ma è più che necessaria. Raccontare un disturbo alimentare quasi tra le righe, senza darle quella fastidiosa impronta da pubblicità progresso, è sicuramente il miglior traguardo raggiunto da questa stagione. Una stagione che, altra novità, entra anche in un acerbo dibattito politico, dando alla storyline una direzione inedita rispetto al passato della serie.
Una stagione difficile dal punto di vista della “ricostruzione” dell’idea di gruppo che tanto aveva conquistato il pubblico nelle prime stagioni. Ora va creata una nuova gang, che non deve essere per forza all’altezza di quella precedente, ma sicuramente differente. Il gruppo delle Rebelde va ancora focalizzato a dovere, ma le intenzioni per farlo ci sono tutte.
Torniamo così a quel finale, in cui la scansione temporale in sovraimpressione lascia spazio ai nomi dei personaggi comprimari di questa stagione: Giulio (Andrea Palma), Fiorella (Benedetta Santibelli), Jorge (Cosimo Longo), Rebecca (Camilla Brandenburg) e Munny (Yothin Clavenzani) sono i nuovi Eva, Sana, Giovanni, Martino, Niccolò… Non un tradimento verso il pubblico affezionato a Skam Italia, ma una rispettosa transizione. Cambiano i personaggi,ma non l’intenzione di volere essere onesti con chi deve rispecchiarsi in questi personaggi. Finché sarà così, Skam Italia potrà esistere.